Arnautovic dopo Thuram «Devo fare la differenza»
Altri due giorni di lunga volata fino al fischio d’inizio a Cagliari. Nell’Inter Thuram e Arnautovic si giocano un posto davanti, al fianco dell’inamovibile Lautaro, per lasciare fin da subito un segno sulla nuova annata. Un ballottaggio che rischia di ripetersi a più riprese nel corso della stagione, soprattutto da metà settembre in poi, dopo la sosta, quando dal derby di Milano cominceranno i cicli di partite ogni tre giorni, tra l’inizio della Champions e il turno infrasettimanale in campionato.
Al debutto contro il Monza non c’era alcun dubbio, visto che Arnautovic era stato ufficializzato a ridosso dell’esordio stagionale e Thuram aveva trascorso l’intera estate ad affinare l’intesa con Lautaro. Stavolta ai nastri di partenza per la trasferta in terra sarda le due posizioni sono molto più ravvicinate.
Il francese vuole conquistare i tifosi con il primo gol, l’austriaco si è fatto trovare pronto contro i brianzoli a San Siro, servendo l’assist al Toro per il 2-0 nei 23’ che è rimasto in campo dopo aver rimpiazzato proprio l’ex punta del Gladbach.
ARIA DI STAFFETTA. L’impressione è che Thuram parta favorito per giocare dal 1’. Inzaghi vuole dargli continuità, il francese sta proseguendo il suo inserimento negli schemi nerazzurri e a San Siro al debutto ha ben impressionato per la tecnica e gli spunti personali. Gli manca ancora il gol, ma potrà trovarlo soltanto giocando e proseguendo nel suo ambientamento con il calcio italiano, ben diverso dalla Bundesliga, dove ha militato dal 2019 in poi. Per la sfida alla Domus Arena è sicura la staffetta, Arnautovic potrebbe avere le sue chance nella ripresa così come dovrebbe essere con gli altri nuovi arrivati nei singoli reparti, da Frattesi a Bisseck. «Quando sono entrato a San Siro ho provato un'emozione forte - ha confessato l’austriaco nelle interviste rilasciate a Dazn e Sportmediaset - Qui ho un ottimo rapporto con tutti, poi chiaramente conta il campo ed è lì che va fatta la differenza. Quando sei all'Inter bisogna vincere, a maggior ragione quest’anno sarà importante lottare per la seconda stella».
«All’Inter bisogna sempre vincere Lotteremo per la seconda stella»
SOLUZIONI DIVERSE.
A prescindere dal singolo ballottaggio, la presenza di Thuram e Arnautovic in rosa offre solu
zioni diverse a Inzaghi in attacco, a maggior ragione in un reparto orfano di Dzeko e Lukaku, che l’anno scorso avevano fruttato 28 gol messi assieme. Con il francese la squadra trova più profondità, con l’austriaco un punto di riferimento davanti e abile spalle alla porta, come aveva chiesto il tecnico ai dirigenti anche dopo l’addio a Scamacca, finito all’Atalanta. «Non ho un obiettivo minimo di gol da segnare, non me lo impongo mai - ha proseguito Arnautovic - A livello di squadra la prima rivale è sempre il Milan per il derby, ma in questo mercato ci siamo rafforzati e non abbiamo paura di nessuno. Ho iniziato qui la mia carriera ed è qui che voglio finirla, come ho detto fin da subito a mio fratello quando era ancora al Bologna». Infine un cenno al Triplete, dopo l’esperienza del 2010: «Anche tredici anni fa nessuno ci credeva a inizio stagione. Non si sa mai».