LA JUVE È FATTA
Due alternative per ogni ruolo più Iling-Junior, Yildiz e Huijsen: così il 3-5-2 di Allegri è completo
La Juve è fatta. A sei giorni dal gong del mercato, non c’è più spazio per i fuochi d’artificio. Il più atteso, Lukaku, è evaporato definitivamente con l’inserimento della Roma; stesso discorso per Berardi, che sta ricucendo lo strappo con il Sassuolo e che non avrebbe spazio, al momento, vista la mancata partenza di Kean. Così le ultime incombenze che rimangono alla Continassa prima della conclusione della finestra estiva di trattative riguardano fondamentalmente lo sfoltimento della rosa: il calendario senza coppe, ristretto quindi a campionato e coppa Italia, limita le possibilità di rotazioni e implica inevitabilmente di offrire la chance a qualche giovane di andare a crescere altrove. A meno di colpi di scena, insomma, il mercato in entrata della Juve si chiude qui e rimane limitato ad un unico acquisto, Timothy Weah, cui si devono sommare comunque altre tre mosse di peso. La conferma di Rabiot, il riscatto di Milik e il ritorno alla base di Cambiaso dal prestito al Bologna, che si è già rivelato proficuo visto che il ragazzo è la sorpresa di questo inizio di stagione. Non era, per la verità, un’estate per voli pindarici l’era Ronaldo è ormai un ricordo e questa è stata presentata a più riprese come l’epoca della sostenibilità e del risanamento del bilancio - quindi necessariamente bisognava operare in autofinanziamento.
MANTRA.
Vendere, fare cassa e poi eventualmente comprare, questo è stato il mantra che ha contraddistinto la sessione bianconera. Anche per l’affare Lukaku non sono state effettuate deroghe: per arrivare al centravanti belga bisognava vendere Vlahovic. Nessuna offerta è arrivata per il bomber serbo (valutato 75 milioni dal club bianconero), così si è tentata la via dello scambio con il Chelsea ma la questione si è arenata sull’ammontare del conguaglio che i Blues avrebbero dovuto corrispondere alla Juve e sulle riserve tecniche nei confronti di Dusan dell’allenatore dei londinesi, Mauricio Pochettino. Fino a tramontare del tutto. Avanti con Vlahovic e Chiesa, quindi: sarà questa la coppia che dovrà trasformare in realtà i sogni juventini di scudetto. Con Milik prima alternativa e Kean ulteriore opzione, insieme al giovanissimo talento Kenan Yildiz sempre più presente nelle considerazioni dello staffsportivo della Continassa. Kean, in verità, sarebbe ancora sul mercato ma pure per lui il tempo stringe. La Juve vorrebbe una cessione a titolo definitivo e incassare 25-30 milioni ma all’orizzonte non si vedono pretendenti, dopo che pure il Fulham si è tirato fuori dalla corsa.
ESTERNI. Elemento chiave dello scacchiere di Max saranno gIi esterni. Il pacchetto composto da Weah, Cambiaso, Kostic, McKennie e all’occorrenza De Sciglio (ora infortunato) e Iling-Junior non dovrebbe subire più variazioni, a meno di novità nel rush finale. Gli indiziati all’addio erano (restano) Kostic e Iling-Junior ma vale il discorso fatto per Kean. In uscita ci sono, invece, Soulé e Kaio Jorge, che sono ad un passo dal prestito al Frosinone, mentre Miretti e Nicolussi Caviglia, che pure piacciono a molti, potrebbero restare. Dipenderà anche dalle garanzie fisiche che fornirà Pogba e se il francese confermerà i progressi di questi giorni magari si potrebbero aprire nuovi scenari per i due ragazzi. In difesa la base sarà il trio brasiliano Danilo-Bremer-Alex Sandro, con Gatti, Rugani e il giovanissimo Huijsen come alternative. C’è una Champions League da riconquistare e uno scudetto da sognare: la Juve è fatta.
Difficile vendere ora Kostic e Kean perché i tempi sono troppo stretti