Se nel giavellotto domina l’India
- Stanno accadendo cose strane a questi Mondiali. C’è il sospetto che nuovi equilibri di forza geo-sportivi in atto siano figli (anche) dei mutamenti dello scacchiere politico globale. Nel giorno in cui il documento uscito dalla riunione dei BRICS a Johannesburg (Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica) allarga la platea a nuovi ingressi come Iran, Argentina, Arabia Saudita, nel tentativo di riposizionare l’Altro Mondo con quello cosiddetto Occidentale e propone, addirittura, di dar vita ai Giochi BRICS il prossimo anno a Kazan, in Russia, a un mese dall’Olimpiade di Parigi, succede che qui a Budapest tre indiani, un pakistano e un egiziano abbiano dominato le qualificazioni del giavellotto relegando alla finale un solo lanciatore tedesco e uno finlandese che per anni sono stati la culla di questa specialità.
Il comunicato ufficiale dice che la manifestazione rispetterà le regole internazionali e non mette in pericolo i Giochi parigini, ai quali restano per ora fuori Russia e Bielorussia, ma alcuni osservatori suggeriscono che dal 2025 le cose potrebbe cambiare di brutto.
Le coincidenze non finiscono qui. Mentre i 44 capi di Stato partecipavano al summit a trazione indiana, era proprio questo Paese a festeggiare il successo dell’allunaggio della prima sonda targata
New Delhi, dopo aver scavalcato anche la Cina come popolazione e crescita del Pil.
Nella finale del giavellotto di domani potremmo assistere a un podio tutto indiano con il fenomeno Chopra (primo indiano della storia a conquistare un titolo olimpico e mondiale nell’atletica), sul gradino più alto. Quello che accomuna i tre lanciatori indiani e il pakistano Nadeem è aver praticato in gioventù il cricket, proprio nel ruolo di “bowler”, lanciatori. Questa è una spiegazione tecnica. Per quella di politica geo-sportiva, che coinvolge oltre tre miliardi di persone, la risposta a breve.
In finale ci sono solo un finlandese e un tedesco: tutti gli altri ex “bowler”