L’ITALIA RINGRAZIA SUPER TONUT
Davanti a 21.000 spettatori, esordio vincente per la Nazionale Domani sfida con la Repubblica Dominicana Contro l’Angola gli azzurri soffrono per 36’ tirando malissimo da tre. La guardia e Fontecchio risolvono
Che qualcosa non stesse andando per il verso giusto nel fantascientifico impianto da 55.000 posti di Manila lo si era intuito nei primi 10’: Datome, uno dei migliori specialisti nelle triple d’Europa, aveva segnato solo un canestro da tre su quattro tentativi pur essendo liberissimo. Le raccapriccianti percentuali finali da oltre l’arco di entrambe le squadre hanno poi confermato la sensazione: in quell’astronave spaventosamente gigantesca che è l’arena filippina, mancano di fatto dei punti di riferimento per gli specialisti del tiro pesante. E’ l’unica spiegazione possibile, unita alla normale emozione dell’esordio, per comprendere e giudicare un incontro in cui gli azzurri, con il loro gioco rapido e basato molto sulle triple, sono andati subito in difficoltà contro l’Angola, nazione che fa della difesa aggressiva e dei ritmi elevati i suoi credo. Ma proprio quando, all’8’ del terzo periodo, gli africani hanno pareggiato (54-54) e rimontato il +9 della Nazionale, ecco che il talento offensivo di un sino ad allora sonnacchioso Fontecchio e la duttilità di Ricci (male nel primo tempo) sono risultati decisivi per allungare e prendere il largo a 3’ dalla fine (75-65). Un successo per il quale ringraziare soprattutto Tonut. Ha dimostrato di non avere solo gambe reattive e tiro, ma anche si saper leggere con intelligenza la difesa avversaria: le sue entrate lungo la linea di fondo e la capacità di sfruttare al meglio i giochi in backdoor hanno evitato che l’Italia perdesse le sue certezze. Anche sotto i tabelloni, dove il temuto pivot Fernando ha subito più di una lezione da Melli. Non è piaciuta invece la prova collettiva piuttosto incerta dell’intero reparto play. E se è comprensibile per il 20enne Spagnolo, che non è riuscito a dare ordine perdendo qualche pallone di troppo, un po’ meno lo è per Spissu e Pajola. Niente di tragico, ma da loro ci si aspetta di più già contro la Rep. Dominicana.
CRONACA.
Dopo 2’ 2-9 per l’Angola, che chiude bene in area. E’ adesso che Tonut infonde sicurezze in attacco con il suo primo passo bruciante. Grazie a lui, ad una schiacciata di Melli e all’unica tripla di Datome, con un parziale di 15-4 l’Italia si porta sul +4. Entrano Spagnolo (in difficoltà) e Pajola (un po’ meglio). Nel secondo quarto Poz utilizza il secondo quintetto, che però non ferma né Fernando in area né il miniplay Dundao, alto 1,67, capace di buone accelerazioni. Una tripla, una delle poche degli africani, manda gli azzurri sotto di 2 (27-29 al 4’28”). Fortuna che Fontecchio prima fa un numero ad una mano in entrata in puro stile Doctor J, e poi schiaccia. La ripresa si apre con 3 punti di vantaggio per l’Italia, che diventano 9 dopo soli 2’ sempre grazie a Fontecchio. Proprio in quel momento l’Italia si addormenta e butta via palloni in serie, presentandosi all’ultimo periodo sul +4. L’Angola si fa prendere dalla frenesia e cade nella trappola difensiva di Melli e Ricci, che chiudono con un sospiro di sollievo. Forse il vero Mondiale per gli azzurri comincerà domani.
Arena enorme: difficile per tutti trovare punti di riferimento al tiro