«Italia, il campo parlerà per noi»
Stasera a Perugia con l’Estonia: il ct De Giorgi accende la sfida «Tutti parlano della Serbia ma prima bisogna dimostrare di essere continui nel gioco»
«Ora possiamo migliorare e anche imparare a reagire alle difficoltà»
«Bello vedere l’entusiasmo e la passione che ci sono qui Vivremo serate speciali»
Il ct azzurro Fefè De Giorgi (61 anni)
«In questo palazzetto c’è un ambiente particolare Adesso due gare importanti: serve umiltà»
Di tutti gli errori che l’Italia potrebbe commettere, ce n’è uno che Fefè De Giorgi ha individuato in fretta: «Qui tutti parlano già della partita con la Serbia di venerdì, dimenticando che prima c’è da giocare contro l’Estonia, che è certamente una buona squadra e che come tale merita tutte le attenzioni possibili».
CITTÀ E RICORDI. Alza la soglia dell’attenzione, il commissario tecnico, felice di tornare a Perugia, la città nella quale ha mosso i primi passi da allenatore (dopo l’esperienza come tecnico-giocatore a Cuneo), portata nel lontano 2005 a contendere lo scudetto a Treviso. Non era la Sir di oggi, ma rappresentò comunque un’eccellenza del volley nazionale. «Bello vedere oggi l’entusiasmo e la passione che si respirano da queste parti. Di Perugia ho tanti bei ricordi e avverto ancora oggi l’affetto della gente. Vivremo due serate speciali, accolti da un ambiente davvero unico. Però sarà importante non cedere alla tentazione di pensare già alla gara con la Serbia, perché prima c’è da fare il nostro contro l’Estonia». Squadra che De Giorgi conosce bene, avendo affrontato diversi interpreti durante i suoi trascorsi in terra polacca. «Hanno un opposto di esperienza come Venno e altri giocatori che sanno il fatto loro, vedi Tath che a Perugia ha giocato qualche anno fa. Partiamo favoriti, ma questo non ci regalerà punti e tantomeno dovrà far calare l’attenzione».
COME E DOVE MIGLIORARE.
Perugia ha accolto la nazionale sotto un cielo grigio e a tratti carico di pioggia, ma l’esordio contro il Belgio ha spazzato via le poche nubi annidate sopra lo spogliatoio azzurro. «Siamo partiti bene - riprende De Giorgi - e non era scontato. Ora abbiamo la possibilità di crescere e migliorare, il che non significa necessariamente far registrare percentuali in attacco superiori rispetto alla gara precedente, ma piuttosto imparare ad adattarsi e a reagire alle difficoltà. Ci riempiamo la bocca di tante parole, poi però a parlare è sempre e solo il campo ed è lì che bisogna dimostrare di essere continui, specie a livello di gioco».
Detto che la formula itinerante non è la più gradita dallo staff tecnico («Per il gruppo squadra non è l’ideale, ma di sicuro per il movimento della pallavolo sì: è un prezzo da pagare e lo viviamo con un animo positivo»), Fefè chiude rivolgendo un pensiero ai suoi uomini forti: «Giannelli gioca a Perugia, è il nostro capitano e col suo esempio sa trascinare tutti i compagni. In assenza di Anzani c’è Lavia che è diventato vice capitano, ma anche Russo è una pedina chiave. In generale, tutti nel gruppo sono importanti, e tutti hanno la possibilità di dimostrare il loro valore. Bovolenta meritava una chance a Bologna e l’ha sfruttata, ma potrà averne altre ancora».
Il capitano Simone Giannelli (27 anni) che gioca a Perugia
L’ATMOSFERA GIUSTA. Tirato in ballo dal CT, Giannelli s’è detto impaziente di entrare al PalaBarton, che per EuroVolley ha aumentato la capienza a 4.700 posti. «C’è un ambiente particolare in questo palazzetto e non vediamo l’ora di scendere in campo. Parlando della squadra dico che il fatto di avere una delle età medie più giovani del torneo non deve diventare un alibi, né un vantaggio: stiamo lavorando molto sotto l’aspetto mentale, consapevoli di avere ancora tanta strada da fare. Col Belgio abbiamo fatto bene, ora con umiltà affronteremo due gare importanti nel nostro cammino».
Parole condivise da Roberto Russo: «L’Estonia merita rispetto, starà a noi dimostrare di poterla battere con quelle che sono le nostre armi migliori. Giocare a Perugia è stimolante e il pubblico potrà darci una spinta ulteriore».
«Il pubblico potrà darci una spinta ulteriore L’Estonia merita rispetto»
Roberto Russo (26 anni) anche lui gioca a Perugia