Corriere dello Sport

Una squadra che va di corsa

- F.fab.

Non c’è bisogno di troppe parole per far sparire dalla mente la passeggiat­a dell'Italia sul Portorico dello scorso 13 agosto. Era una festa quella di Ravenna, l'ultima di Datome in azzurro su un parquet italiano, e l'avversaria che domenica affronterà la Nazionale è sembrata presentars­i a quell'appuntamen­to come una comparsa che non voleva togliere luce alle emozioni.

Finì 98-65 con una gragnuola di canestri insaccati nella retina degli avversari prima di fare le valigie e partire per il Mondiale. Dove Portorico ha mostrato di essere di ben altra pasta. Basta guardare le statistich­e accumulate nelle tre gare giocate, di cui due vinte: 95 punti di media, meglio dell'Italia che ne segna 84,3.

L'allenatore è Nelson Colon, 40 anni compiuti a gennaio, quasi un baby coach in un torneo dove di volponi del parquet ce ne sono in abbondanza. Ha vinto 4 titoli in patria ed allena i Vaqueros de Bayamon. Ama il basket offensivo e l'atletismo in una squadra dove ci sono tanti giocatori capaci di esaltarsi in campo aperto; un'arma che certamente caratteriz­za la sua filosofia cestistica. Tra gli esterni, trottolini su cui bisogna montare una guardia attenta, spiccano le doti di Tremon Waters, playmaker capace però di essere anche il miglior realizzato­re dei suoi fino ad ora con 16,7 punti per gara e soprattutt­o servire 8,7 assist ai compagni.

STELLINO. Chi sta facendo molto bene nel Mondiale ha una faccia conosciuta in Italia. E' Stephen Thompson jr. che si mise in evidenza in A2 con la Stella Azzurra Roma nel 2020-21 e un po’ meno l'anno dopo in A con Reggio Emilia. 13,7 realizzati di media ma in soli 22,1 minuti in campo. Sotto canestro attenzione ai muscoli e agli 211 cm di Condit, il miglior rimbalzist­a di Portorico con 9,7 catturati a partita, cui aggiunge anche 10,7 punti.

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