«Roma 2024? Come un Mondiale»
«Gli Europei anticiperanno Parigi e saranno trampolino di lancio Coinvolgeremo tutta la città: tre le situazioni sbalorditive»
Chiusi i Mondiali di Budapest con tanti successi, è iniziato il conto alla rovescia in vista degli Europei che Roma tornerà a ospitare dopo 50 anni dal 7 al 12 giugno 2024. Nei giorni della rassegna iridata, Casa Italia, inserita nello splendido Museo Ludwig, accanto allo stadio di atletica, ha svolto un importante ruolo di promozione per la rassegna continentale che sarà una lussuosa anteprima di quanto accadrà solo due mesi dopo all’Olimpiade di Parigi. «C’è grande attesa per il nostro avvenimento: l’interesse per gli Europei si è ben percepita durante tutto il Mondiale e noi qui abbiamo potuto apprezzare l’ottima organizzazione magiara: l’Ungheria è un Paese attrattivo che ama e fa molto per lo sport. Il modernissimo stadio è stato inserito nella cittadella dello sport, caratterizzato da un sistema modulare che consentirà di portare la capienza dagli attuali 35.000 a 20.000».
Paolo Carito, 51 anni di Bisceglie e da più di 20 nel marketing sportivo, con ruoli apicali nel calcio e nel basket, è stato nominato da gennaio direttore generale di EuroRoma 2024, la Fondazione che ha come presidente Stefano Mei incaricata di curare l’organizzazione della manifestazione continentale.
«Gli Europei anticiperanno Parigi e quindi saranno ancora più attrattivi dal punto di vista tecnico, fungeranno da vero e proprio trampolino di lancio per l’Olimpiade», ci spiega il dirigente, docente universitario ed esperto in digitalizzazione, autore del libro “Sport, intrattenimento e digitalizzazione, L'enter(sport)ainment come nuovo modello di Business”.
EMOZIONI. Inizialmente programmati a settembre gli Europei sono poi stati anticipati a inizio giugno. Non teme che sia penalizzante per atleti e pubblico? «Non sono un tecnico, ma ritengo che a giugno avere i migliori atleti d’Europa sia una grande opportunità anche per i tanti turisti presenti abitualmente nella Capitale. Sarà come passare il testimone a Parigi». Quali le novità che dovremo aspettarci? «Sarà coinvolta tutta la città, non solo lo stadio
Olimpico. Tre sono le situazioni sbalorditive: la qualificazione del peso sarà antistante il Colosseo. La mezza maratona si correrà tutta nel centro di Roma. Infine la marcia arriverà all’interno dello stadio dopo un percorso tutto interno al Foro Italico che per allora avrà una nuova veste».
Le squadre saranno tutte ospitate in zona Aurelia con epicentro all’Ergife, proprio come nel 1974. La sfida saranno i trasporti. Dopo aver visto come funzionano qui a Budapest c’è da far tremare i polsi, visto che anche gli ultimi Internazionali di tennis hanno sofferto della cronica presenza dei taxi in strada: «Sarà una sfida, per questo abbiamo già iniziato a lavorare con il Comune di Roma, uno dei nostri partner con Regione, Dipartimento sport del ministero Sport e Sport e Salute».
ENTUSIASMO. All’organizzazione lavorano già 40-50 persone «ma abbiamo iniziato a coinvolgere tutte le società di Roma e Lazio. Per i volontari è già partita una campagna e nei primi 20 giorni abbiamo avuto oltre 500 richieste di adesione». Esperto in digitalizzazione sportiva, proiettata anche nel marketing, ospitalità e promozione, Carito è attualmente docente alla “Roma4” e si è occupato anche di vela. Che esperienza ha tratto dai Mondiali di Budapest? «Quello dell’atletica è un mondo vastissimo, con potenziali enormi. L’Associazione europea di atletica ha piena fiducia in noi e conta molto sul nostro avvenimento, sarà il clou agonistico per gli atleti europei. Ho visto entusiasmo per il nostro lavoro».
Intanto, sono stati aperti i cantieri per il rifacimento delle piste dell’Olimpico e dei Marmi a cura della Mondo, gruppo leader che ha fornito i suoi magici manti a Budapest e lo farà anche a Parigi. Partita anche la vendita dei biglietti on line. Le promesse ci sono tutte per un grande, affollato Europeo.
«Avere i migliori atleti qui da noi un’opportunità anche per i turisti»