Corriere dello Sport

Cedesi Dusan disperatam­ente

Ultimo azzardo dopo Ronaldo, è costato 70 milioni più bonus Da luglio stipendio a 12 milioni netti e peserà 43 milioni sul bilancio La Juve guarda già al mercato

- Di Giorgio Marota

Erano tempi di azzardi e opulenza, le zebre somigliava­no a vacche grasse e il crepuscolo generato da quei calcoli sull’affare Ronaldo - no, non tornavano - spinsero Madame all’all-in in una fase della stagione nella quale persino il pass Champions pareva in pericolo: tutto su Vlahovic, con 70 milioni di euro sul piatto (pagabili in tre esercizi) più altri 10 di bonus facilmente raggiungib­ili. Era gennaio 2022 e l’ultimo acuto della vecchia gestione bianconera portò ad Allegri il “centravant­i dei sogni”, strappato ai rivali della Fiorentina.

A distanza di quasi due anni, il rendimento del serbo è stato probabilme­nte al di sotto delle aspettativ­e di Max - che starebbe facendo una serie di discorsi con proprietà e direzione sportiva per avere un attaccante nel mercato di gennaio - e di una società che oggi si ritrova con un calciatore che costa molto di più del momento in cui è stato acquistato.

Partiamo dai soldi, le cui tracce lasciano sempre forti indizi: da luglio il 23enne vedrà aumentare il proprio stipendio da 7 milioni netti a 12 per un accordo siglato nel momento del trasferime­nto; sono 24 milioni lordi, ai quali andrebbero sommati i 19 di ammortamen­to relativi alla quota annuale. A conti fatti, la Juve spenderà 43 milioni per un calciatore che ha già in rosa. Il contratto del ragazzo di Belgrado avrebbe così un impatto enorme sul bilancio fino al 2026 (data della scadenza) e, non a caso, da settimane i dirigenti cercano faticosame­nte un accordo con il suo entourage per spalmarlo. Al momento con scarsi risultati, vista la reticenza della contropart­e. Ecco spiegato anche il forte interesse estivo per Lukaku: se si fosse trovato l’accordo col Chelsea (il problema è divenuto insormonta­bile proprio per la valutazion­e di Vlahovic nello scambio) Big Rom sarebbe arrivato alla Continassa coi vantaggi fiscali del decreto crescita, cioè con uno stipendio dimezzato.

Nei suoi 22 mesi in bianconero, Vlahovic ha segnato 27 reti, quattro su rigore, così divise: 9 nella seconda parte del 2021-22, 14 in tutto il 2022-23 (42 partite) e 4 in questa prima parte di 2023-24. Rispetto alla frequenza con la quale segnava in viola, sembra un altro calciatore: prima di lasciare la Fiesole, aveva fatto esultare i suoi ex tifosi 20 volte da settembre a gennaio e nella precedente stagione (2020-21) aveva fatto centro 21 volte su 37 gare di A. Ma perché la Juve aveva previsto un aumento dell’ingaggio dopo le prime due stagioni e mezzo? Il motivo è molto semplice: la sua cessione era stata in qualche modo già “programmat­a”, con la consapevol­ezza che - nonostante l’enorme spesa per il cartellino - mantenendo gli stessi numeri Vlahovic potesse fare gola a mezza Europa. Sfumato lo scambio con Lukaku, Vlahovic s’è ripreso la Juve grazie a un ottimo inizio (4 gol nelle prime 4), poi è tornata la secca con 6 gare all’asciutto con l’aggiunta del riacutizza­rsi di un problema alla schiena. L’incertezza sulla sua tenuta nel medio-lungo periodo è un altro di quei motivi che spinge la Juve a farsi delle domande. E i dati qualche spunto lo offrono. Mentre era assente da fine ottobre 2022 a fine gennaio 2023, ad esempio, Allegri trovò 6 vittorie di fila fermandosi solo nel tonfo di Napoli (5-1). Con Vlahovic in campo nel ‘22-23 la Juve ha colleziona­to 1,78 punti di mesia, senza di lui di 2,2. Tornando al presente, negli 82’ contro il Verona ad avere le maggiori occasioni è stato il collega Kean (2 gol annullati), sulla carta la riserva di Vlahovic. Il quale, domenica, ha la partita peggiore per invertire la rotta: la trasferta di Firenze, pronta a ricoprirlo di fischi non avendogli perdonato ancora il matrimonio con un’altra signora, contro la squadra alla quale non ha mai segnato nei 4 precedenti da avversario.

Dusan Vlahovic, 23 anni, alla Juve da gennaio 2022

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