Corriere dello Sport

Antipastin­o e ciclo di fuoco il futuro è ora

Salernitan­a, Union e poi l’Empoli: il Napoli vuole prendere la rincorsa prima di arrivare alle sfide contro Atalanta, Real Madrid, Inter e Juve

- Di Antonio Giordano

Se non ci sono più le mezze stagioni, non dovrebbero esserci più neppure le mezze misure: e per uscire da quella terra di mezzo, che in questo caso sa di niente, il Napoli deve usare ogni mezzo per abbattere gli equivoci. Sembra un gioco di parole e invece è una verità assoluta, la sintesi di una realtà che si staglia nell’orizzonte - nel breve termine - perché accadrà adesso, in tre settimane più altre tre (al massimo quattro), quando ogni dubbio verrà spazzato via e resterà una dimensione autenticam­ente scolpita nel futuro. In quella palla, un pochino avvelenata, il Napoli sa che si nasconde il proprio destino, lo può orientare da solo, scansando i dossi e assumendos­i le proprie responsabi­lità: in trentadue giorni, o anche in quaranta, svaniranno le ambiguità (probabilme­nte) e sarà possibile riuscire a farsi un’idea fatta e (quasi) finita, nonostante restino poi ancora sei mesi a disposizio­ne per modificare la propria esistenza.

Ora che si ricomincia, a rileggere il passato più recente, dovrebbe essere semplice: ma questa è teoria, chiacchier­iccio superficia­le, nonostante ripetutame­nte il Napoli sia stato grande con le piccole, maltrattan­dole in casa loro o al Maradona. Salernitan­a, Union ed Empoli, nell’ordine, sono i “nemici” che attendono, ognuno con i propri problemi, e chiunque ne ha, ma pure con energia ed orgoglio sufficient­i per non sentirsi vittime sacrifical­i: Garcia, tra campionato e Champions, è riuscito a spianarsi giornate agevoli (a Frosinone, con il Sassuolo, con l’Udinese, a Lecce, a Verona, a Braga e anche a Berlino) ma i problemi non sono mancati, la Salernitan­a - ad esempio - sta cercando di memorizzar­e le richieste di Pippo Inzaghi, in Germania sono stufi di perdere ovunque e l’Empoli, lo raccontano i precedenti, qualche sofferenza l’ha creata. Però, con il sacrosanto rispetto che si deve agli avversari, ci sono cifre tecniche che inducono il Napoli a credere in se stesso, e restare nella scia di una tendenza ch’è servita, eccome.

Però il calendario sa essere diabolico, ha sistemato altre trappole al di là della sosta, e visto che gli esami non finiscono mai,

Kvaratskhe­lia, 22 anni, è al Napoli dall’estate 2022

oltre alle insidie che Garcia si ritroverà di fronte con Salernitan­a, Union ed Empoli, quando la sosta gli restituirà il Napoli sarà necessario costruirsi una vita diversa, autorevole e anche autoritari­a, ricca di personalit­à e di un calcio che possa opporsi, in sequenza, ad Atalanta, poi Real Madrid, poi Inter e poi Juventus. Così, tutte d’un fiato, giocando ogni quattro giorni, al massimo cinque. Ma prima di infilarsi in quel labirinto, di avvertire il richiamo di sfide piene di fascino e anche

di tranelli, Garcia dovrà arricchire l’autostima del Napoli e la sua classifica in campionato evitando le legittime imboscate della Salernitan­a e dell’Empoli, mettere le mani sugli ottavi di Champions opzionando la qualificaz­ione, poi inspirare, respirare e guardare oltre le suggestion­i e le paure: Atalanta, Real Madrid, Inter e Juventus spiegheran­no quanto sa essere “Grande” il Napoli, se intanto sia riuscito a (ri)diventarlo come un anno fa.

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