Antipastino e ciclo di fuoco il futuro è ora
Salernitana, Union e poi l’Empoli: il Napoli vuole prendere la rincorsa prima di arrivare alle sfide contro Atalanta, Real Madrid, Inter e Juve
Se non ci sono più le mezze stagioni, non dovrebbero esserci più neppure le mezze misure: e per uscire da quella terra di mezzo, che in questo caso sa di niente, il Napoli deve usare ogni mezzo per abbattere gli equivoci. Sembra un gioco di parole e invece è una verità assoluta, la sintesi di una realtà che si staglia nell’orizzonte - nel breve termine - perché accadrà adesso, in tre settimane più altre tre (al massimo quattro), quando ogni dubbio verrà spazzato via e resterà una dimensione autenticamente scolpita nel futuro. In quella palla, un pochino avvelenata, il Napoli sa che si nasconde il proprio destino, lo può orientare da solo, scansando i dossi e assumendosi le proprie responsabilità: in trentadue giorni, o anche in quaranta, svaniranno le ambiguità (probabilmente) e sarà possibile riuscire a farsi un’idea fatta e (quasi) finita, nonostante restino poi ancora sei mesi a disposizione per modificare la propria esistenza.
Ora che si ricomincia, a rileggere il passato più recente, dovrebbe essere semplice: ma questa è teoria, chiacchiericcio superficiale, nonostante ripetutamente il Napoli sia stato grande con le piccole, maltrattandole in casa loro o al Maradona. Salernitana, Union ed Empoli, nell’ordine, sono i “nemici” che attendono, ognuno con i propri problemi, e chiunque ne ha, ma pure con energia ed orgoglio sufficienti per non sentirsi vittime sacrificali: Garcia, tra campionato e Champions, è riuscito a spianarsi giornate agevoli (a Frosinone, con il Sassuolo, con l’Udinese, a Lecce, a Verona, a Braga e anche a Berlino) ma i problemi non sono mancati, la Salernitana - ad esempio - sta cercando di memorizzare le richieste di Pippo Inzaghi, in Germania sono stufi di perdere ovunque e l’Empoli, lo raccontano i precedenti, qualche sofferenza l’ha creata. Però, con il sacrosanto rispetto che si deve agli avversari, ci sono cifre tecniche che inducono il Napoli a credere in se stesso, e restare nella scia di una tendenza ch’è servita, eccome.
Però il calendario sa essere diabolico, ha sistemato altre trappole al di là della sosta, e visto che gli esami non finiscono mai,
Kvaratskhelia, 22 anni, è al Napoli dall’estate 2022
oltre alle insidie che Garcia si ritroverà di fronte con Salernitana, Union ed Empoli, quando la sosta gli restituirà il Napoli sarà necessario costruirsi una vita diversa, autorevole e anche autoritaria, ricca di personalità e di un calcio che possa opporsi, in sequenza, ad Atalanta, poi Real Madrid, poi Inter e poi Juventus. Così, tutte d’un fiato, giocando ogni quattro giorni, al massimo cinque. Ma prima di infilarsi in quel labirinto, di avvertire il richiamo di sfide piene di fascino e anche
di tranelli, Garcia dovrà arricchire l’autostima del Napoli e la sua classifica in campionato evitando le legittime imboscate della Salernitana e dell’Empoli, mettere le mani sugli ottavi di Champions opzionando la qualificazione, poi inspirare, respirare e guardare oltre le suggestioni e le paure: Atalanta, Real Madrid, Inter e Juventus spiegheranno quanto sa essere “Grande” il Napoli, se intanto sia riuscito a (ri)diventarlo come un anno fa.