Corriere dello Sport

Sydney il predatore bomber all’italiana

Van Hooijdonk in area è molto efficace e Motta intende sfruttare al massimo questa caratteris­tica L’omaggio di De Silvestri, speaker al Dall’Ara

- Di Giorgio Burreddu

Fuori dal Dall’Ara c’erano quelli che si interrogav­ano sull’utilità di Sydney van Hooijdonk: questo centravant­i pennellato è valido per il gioco di Thiago Motta o resterà condannato al ruolo da sostituto? Non fornisce risposte certe, ma il gol al Verona qualche segnale lo può dare. Intanto l’allenatore ha provato a tenere cucito tutto insieme, gol & giocatori, dichiarand­o che Sydney e Zirkzee «sì, possono giocare insieme». Il gol in Coppa Italia contro la squadra di Baroni è per l’olandese un vero trampolino di lancio. Più ideale che reale. Il gioco di Motta presuppone corsa, fiato per tornare in difesa, volontà, visione del campo. Passaggi e inseriment­i. Caratteris­tiche che van Hooijdonk possiede solo in parte proprio per conformazi­one fisica. Non gli manca la grinta, e questo almeno è un punto su cui Thiago ragionerà con le partite a venire. Per ora van Hooijdonk resta più un oggetto misterioso. Dentro una partita ha racchiuso tutto: un primo tempo difficilis­simo e una ripresa condita persino da

un gol (nient’altro).

Il gol all’Hellas ha sbloccato l’altro olandese Le sue doti non sono tuttavia compatibil­i con il calcio totale di Thiago: il suo inseriment­o sarà mirato

Nel calcio di Motta niente è casuale. È un calcio totale, olandese per definizion­e magari, ma che con van Hooijdonk sembra difficile da conciliare. Zirkzee ha colpi da fuoriclass­e, ha capito che deve rientrare, correre, spaziare. Sacrificar­si. Può farlo perché ha quel tipo di caratteris­tiche fisiche. Van Hooijdonk no. O almeno non come Joshua. Sydney è però attaccante che fiuta, e di questi tempi è una qualità che va sondata. Basta vedere l’azione del gol. Ndoye è partito, si è fatto il campo e la giocata. Van Hooijdonk ha seguito l’azione come un segugio. E quando la palla gli si è presentata lì, è stato pronto a ribatterla in rete. Se Motta sperimente­rà un doppio centravant­i, con Zirkzee magari seconda punta, è da vedere. Per la Lazio, gara di campionato in programma venerdì, non ci saranno esperiment­i. Thiago non ragiona così. Non prova, lui studia. Van Hooijdonk è dunque destinato alla panchina. Ma il gol al Verona ha comunque acceso la curiosità di Thiago, che adesso guarda al suo attaccante con occhi ancora più attenti.

Con la prima rete a Bologna Sydney si è guadagnato anche De Silvestri come speaker. Infortunat­o, Lollo è rimasto a guardare la partita nel box riservato. Lì di solito è Federico Frassinell­a, dell’ufficio comunicazi­one, a infiammare il Dall’Ara. Special guest per la Coppa Italia: Lollo ha preso il microfono e ha urlato il rito. «Per il Bologna ha segnato». Eccetera. Il nome è quello di Sydney, che

Sydney Van Hooijdonk, 23 anni, 5 gare in questa stagione (4 in campionato) e 1 gol. Nell’immagine la rete al Verona poi ha voluto festeggiar­e con la squadra. Lo ha chiamato anche il papà, Pierre, che oggi fa l’opinionist­a, ma è stato un calciatore di qualità. Pierre è una presenza forte nella vita di Sydney, lo sprona, lo carica. Vuole che resti sul pezzo. Pierre è uno di quelli che ha spinto Sydney in Italia. Anche se la Premier League è diventato il campionato più bello del mondo, e l’Arabia Saudita è ormai un porto sicuro, la Serie A continua ad avere il suo fascino. Van Hooijdonk sotto le due torri ha migliorato se stesso. Adesso sta imparando l’italiano e i compagni lo adorano. Il suo livello è cresciuto. E lo si è visto nel prestito dell’anno scorso (più la mezza stagione precedente) al Heerenveen, dove ha messo dentro 22 gol in 46 partite. Non male.

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