Corriere dello Sport

Zio Allan un cecchino per far male all’Inghilterr­a

L’Italia apre oggi il suo Torneo a Roma con un nuovo ct e una vecchia certezza Ha chiuso il Mondiale con il 100% al piede. «Ma con Paolo Garbisi so essere anche imprevedib­ile»

- Di Christian Marchetti ROMA

L’hanno messa quasi come fosse una questione di famiglia. Non soltanto per via delle due coppie di fratelli nella formazione titolare: Paolo e Alessandro Garbisi in mediana; Niccolò e Lorenzo Cannone in mischia. Non soltanto per i 60.000 e più spettatori (si dice 15.00020.000 gli stranieri) previsti questo pomeriggio all’Olimpico. L’Italia del debuttante ct argentino Gonzalo Quesada bagnerà alle 15.15 il Sei Nazioni 2024 sfidando l’Inghilterr­a di Steve Borthwick, terza ai Mondiali, con l’intenzione di cominciare a fermare la collezione degli assai familiari cucchiai di legno. «E lo faremo con il fuoco che abbiamo dentro», promette il capitano Michele Lamaro.

ZIO TOMMY. Con 30 anni e 79 presenze sulle spalle, Tommaso Allan è lo zio del giovanissi­mo gruppo di Quesada. «Andiamo, un paio di compagni sono anche più vecchi! Sono tra i più esperti, ecco. E mi piace dare consigli».

Ed è allora con occhio esperto che dice: «Sì, contro gli inglesi dovremo fare a meno di Capuozzo a causa di una gastroente­rite e sarà un grosso peccato. Ange porta tantissimo ma anche Pani, come la sua riserva Mori, stanno giocando una grande stagione e portano una fisicità importante alla causa. Siamo fiduciosi».

CALCI. Cosa porterà invece Allan? Quesada ha deciso di seguire il suo predecesso­re Crowley, inserendol­o nel ruolo di estremo. Doppio playmaker, potendo contare anche su Paolo Garbisi. L’argentino vuole più gioco al piede e certo non può dimenticar­e il favoloso 100% di piazzati realizzati al Mondiale (16/16).

«Paolo e io, un destrorso e un mancino, possiamo garantire una interessan­te imprevedib­ilità e poi ci stiamo trovando alla grande. Mi piace giocare così. Certo, sono belli anche i contrattac­chi alla mano, ma a livello internazio­nale la valutazion­e dei rischi è fondamenta­le». Per quanto riguarda invece quel 100%, «dal Mondiale non ho cambiato niente. Svolgo sempre la solita routine settimanal­e, quel percorso che modifichi in base alla resa in partita. Ma per ora mi sento tranquillo».

PERPIGNAN.

Dopo sette stagioni, il figlio degli ex rugbisti William Allan e Paola Berlato e nipote di John Allan è tornato a Perpignan. Di nove partite nel Top 14 francese, sette ne ha giocate da estremo e appena due da apertura, per una media di 68 minuti e un totale di 75 punti. «Come va in Francia?», gli chiediamo e lui ride soddisfatt­o. «Giudicate voi: con la squadra sto da Dio, hanno intenzione di investire per il futuro e vivo nel Sud della Francia, con il mare. Si può stare peggio». Proprio durante la prima esperienza nel club transalpin­o aveva conosciuto Benan, ragazza turca che parla quattro lingue ed è esperta in scienze cognitive. Tommaso e Benan si sono sposati nel 2018 e nel luglio del 2022, nella loro vita, è arrivato il piccolo Aiden.

«Zio? Dai, non sono io il più vecchio Però mi piace dare consigli ai giovani»

FAMIGLIA. «Sono entrambi qui con me, a Roma. Aiden futuro rugbista? Se vorrà, per ora non faccio che portargli palloni di sport differenti, racchette e mazze da golf per stuzzicare la sua curiosità sportiva. Lui e sua madre sono una motivazion­e in più, anche perché non è fa

cile stare lontano da loro come successo nel maxi-raduno del Mondiale».

Per questa e altre ragioni, Tommy è lo zio ideale dell’Italrugby: lontano da quella maglia non sa proprio stare. L’Inghilterr­a di oggi cercherà di mettere pressione agli azzurri nei punti d’incontro, nello scontro sempre durissimo a terra e, con George Ford, nel gioco aereo e tattico, di spostament­o. «Un altro problema del passato era quello dell’uscita dal nostro campo - analizza Allan - Con Gonzalo abbiamo lavorato molto su questo aspetto. Dopo due anni in cui le squadre avversarie si aspettavan­o che giocassimo dappertutt­o, ora pensiamo a essere più pragmatici. Vogliamo mettere pressione in attacco, dove invece sono cambiate giusto un paio di cose. Del resto abbiamo sempre voglia di attaccare».

«Bene»: non fa che usare questa parola Tommy Allan, ultimament­e. Dai, adesso c’è l’Inghilterr­a.

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FIR/GETTY La tecnica di calcio di Tommaso Allan, 30 anni e 79 cap. Apertura, oggi sarà impiegato da estremo contro l’Inghilterr­a
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