Corriere dello Sport

Allegri sta aspettando il vero Weah

- f.bon.

In Coppa Italia il suo unico gol Contro l’Udinese chance sprecata

TORINO - Cercasi vero Weah. Cercasi svolta. C’è stato un solo lampo finora nell’esperienza italiana di Timothy, una istantanea che riporta allo scorso 4 gennaio, alla sfida di Coppa Italia con la Salernitan­a, e racconta dell’unico gol al momento realizzato dal figlio del grande George in maglia bianconera. Una saetta dalla lunga distanza che si è insaccata all’incrocio dei pali, fissando il rotondo 6-1 sui campani. Lo Stadium aveva stretto in un abbraccio lo statuniten­se nella speranza che fosse arrivato il cambio di passo tanto atteso. Il salto di qualità, al contrario, non c’è ancora stato. Diversi ingressi positivi dalla panchina ma senza la continuità auspicata. L’ha confermato anche la sfida con l’Udinese: nelle intenzioni di Allegri avrebbe dovuto essere l’occasione giusta per il rilancio di Tim, non più titolare in campionato da un mese. Al contrario, è stata un’altra chance fallita e la serata non felice della Juve non ha certo aiutato l’ex Lilla ad emergere e ad essere incisivo e decisivo.

BAGLIORI. La Juve non ha ancora scoperto in pieno il vero Weah, insomma: soltanto bagliori fino adesso. Eppure l’inizio era stato convincent­e e promettent­e. Fin dalla tournée estiva, infatti, lo statuniten­se, unico colpo del mercato bianconero e per questo ancora più atteso dal popolo juventino, aveva dato idea che l'eredità di Cuadrado è apparsa da subito in buone mani. Corsa, velocità, progressio­ni sulla fascia ed una duttilità tattica che gli permette di fare diversi ruoli - laterale di fascia, attaccante esterno e perfino terzino - avevano convinto Allegri a consegnarg­li la fascia destra ad inizio campionato. Weah è stato contro Udinese e Bologna poi però le gerarchie sono presto mutate e il tecnico ha ripiegato su McKennie come prima scelta e, in alternativ­a, su Cambiaso. A rallentare l’ambientame­nto si è aggiunto un serio infortunio muscolare ad ottobre che lo ha tenuto ai margini per un mese e mezzo, fino al rientro a metà dicembre in casa del Genoa. Il bilancio della sua stagione, al momento, racconta di 21 presenze complessiv­e, solo 9 delle quali da titolare, per 902 minuti in campo e appunto il bellissimo gol alla Salernitan­a. Serve la scossa, insomma: l’ora giocata contro l’Udinese ha lasciato la sensazione che Weah sia in tanti momenti ancora un corpo estraneo al contesto. Adesso, per Tim come per la Juve, è l’ora di premere il tasto reset: dare un calcio alla crisi e tornare alla vittoria, la medicina migliore per ogni situazione.

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GETTY Timothy Weah, 23 anni, 21 gare e 1 gol con la Juve

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