Ma le offese a una dipendente rimangono avvolte nel mistero
Il team principal sotto inchiesta ci sarà. Sospetti e voci su Marko che dice: «Di questo non parlo»
Aguardar bene sarà surreale anche la presentazione della Red Bull che oggi chiude la cavalcata delle grandi, apertasi con Aston Martin lunedì, esplosa con Ferrari martedì, e Mercedes e McLaren ieri.
Il lancio della squadra dominante col pilota star assoluta della Formula 1 dovrebbe essere l'evento super, e invece a fare notizia ieri è stato l’annuncio in cui la squadra di Milton Keynes, dando appuntamento a tutti per stasera alle 20.30, ha inserito tra i presenti il nome di Christian Horner.
Sempre normale che ci sia il team principal nonché amministratore delegato, ma questa volta non era scontato perché Horner è stato messo sotto inchiesta dall’azienda capogruppo - la Red Bull di Salisburgo - per un presunto comportamento inopportuno, gravemente pare di capire, nei confronti di una dipendente.
Venerdì scorso il manager l’inglese è stato interrogato per ore dall’avvocato che conduce l’inchiesta, e delle risultanze ancora non si sa nulla.
Di più: non si sa ancora esattamente neanche in cosa sia consistita l’offesa. E martedì Horner era al box di Silverstone mentre Verstappen girava in pista con l’ancora inedita RB20.
Voci incontrollate e non ancora verificabili hanno messo in relazione l’esplosione dello scandalo con il peggioramento dei rapporti tra Horner e Helmut Marko, plenipotenziario delle due squadre del gruppo (Red Bull e Racing Bulls, ex Alpha Tauri già Toro Rosso) nonché braccio destro del patron Dietrich Mateschitz, scomparso sedici mesi fa.
Ieri proprio Marko ha fatto sentire la sua voce: «Se incontrerò Horner? - ha dichiarato Marko al quotidiano austriaco online OE24 -. Non posso dire questo né altro sull’argomento. Finché le indagini saranno in corso e non ci saranno risultati, non avrete notizie da me. Questo è un processo continuo. Spero riusciremo a tenere sotto controllo le nostre turbolenze».