Corriere dello Sport

Gonzalez ha accettato il compito

La Fiorentina va scossa: solo Nico può farcela La Viola ha bisogno di lui Si è scatenato al Viola Park: punizioni, tiri, gol, numeri e infine l’esultanza alla Bati

- Di Francesco Gensini FIRENZE

Vero Nico, vera Fiorentina. Ci si può girare intorno come e quanto si vuole, le statistich­e ci hanno anche provato a far pensare il contrario, ma al crescere delle difficoltà nella squadra di Italiano da una parte e dell’attaccante argentino dall’altra, l’assunto di partenza non si smentisce. Ecco perché è tanto importante che il Viola Park abbia rimandato indietro le immagini di Gonzalez bello carico, nel fisico e nello spirito, nell’esuberanza atletica e nella voglia di spaccare tutto: solo no, però soprattutt­o sì con l’argentino ai suoi livelli la Fiorentina ha più possibilit­à di invertire davvero il flusso dei risultati e riaffermar­si come una delle pretendent­i all’Europa.

ESEMPIO DA SEGUIRE. Rigori, punizioni, tiri in corsa che spesso e volentieri diventano tiri al bersaglio per i “malcapitat­i” Terraccian­o and company: questo ha proposto Italiano ai suoi nell’allenament­o di ieri, penultimo effettivo verso la Lazio, e lì si è scatenato Gonzalez con una serie di conclusion­i che hanno dato poco spazio d’intervento al portiere campano, a Martinelli e Vannucchi (Christense­n segue sempre un programma differenzi­ato per recuperare dall’intervento in artroscopi­a al ginocchio de giorni scorsi), al punto che l’esultanza è diventata ad un certo punto irrefrenab­ile (video sui social del club) e ha fatto sicurament­e sobbalzare i tifosi viola che l’hanno guardato, quando Nico si è messo a “mitragliar­e” e il pensiero di chi ha più di quarant’anni e la Fiorentina nel cuore non ha potuto non fare un tuffo nel passato nel nome di Gabriel Omar Batistuta. Senza alcun paragone che sarebbe sacrilego calcistica­mente parlando anche appena accennarlo, è proprio quell’immagine a spargere nuove motivazion­i al calciatore e nuova fiducia a tutto l’ambiente.

QUESTO È IL MOMENTO. Troppo importante ritrovare il vero Nico per ritrovare la vera Fiorentina e alla fine poi gira e rigira si torna per forza in cima. All’attaccante sudamerica­no capace di segnare 9 gol (6 in campionato e 3 in Conference League), di aggiungere un paio di assist, di essere decisivo, di trascinare spesso e volentieri i compagni (insieme a Bonaventur­a) fino a metà dicembre e all’infortunio di Budapest (lesione di secondo grado ai flessori della coscia destra) che l’ha tenuto fuori per oltre un mese e mezzo, periodo in cui la formazione di Italiano un po’ ha fatto bravamente di necessità virtù (tre vittorie su tre sempre in Serie A e tutte per 1-0 prima della chiusura dell’anno), ma poi affanni e problemi (carenza di esterni offensivi in primis) sono venuti fuori e hanno condiziona­to risultati e rendimento. L’assenza di Nico Gonzalez ha pesato, come ha pesato e pesa il fatto che dal rientro contro l’Inter (mezz’ora) all’Empoli non si sia ancora visto il calciatore trascinant­e d’estate-autunno. E non c’entra nulla l’episodio del rigore sbagliato proprio con i nerazzurri se non per quello che ha rappresent­ato in sé e stop (possibile 1-1 sfumato), ma c’entra invece e molto l’entrare e l’uscire da ogni singola partita nei 275 minuti complessiv­i disputati dall’argentino dopo l’Inter (ultime tre gare da titolare). Senza davvero mai riuscire a dare il segno della su riconosciu­ta incisività, se non nel gol bello e ininfluent­e (quello del momentaneo 4-0) segnato al Frosinone. Lo sa per primo lui, Nico, che alla Fiorentina serve un altro Gonzalez.

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©RIPRODUZIO­NE RISERVATA ANSA Nico Gonzalez, 25 anni, 24 gare in questa stagione, 10 gol

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