CYBORG FABBIAN L’ALTRO BOLOGNA
Il centrocampista dopo sei mesi ha fatto il salto di qualità, ora è la volta di Castro
Entri nel laboratorio di Thiago ed esci che sei un altro calciatore. Più forte come qualità, quantità e anche dal punto di vista tattico, avendo imparato a fare tante cose in più rispetto a quelle che già sapevi fare. Ora, non è che Thiago faccia miracoli o sappia moltiplicare pani e pesci, il punto è che devi dargli ragazzi che hanno buone potenzialità, magari ancora in parte inespresse, e a quel punto puoi star sicuro che lui li farà crescere e migliorare sotto tutti i punti di vista, tirandogli fuori il meglio che hanno dentro e a volte addirittura anche qualcosa in più. Anche facendoli sentire importanti, è vero, o meglio, facendo sentire importanti tutti, dal primo all’ultimo, da quello che gioca quasi sempre a quello che più degli altri sta a guardare e vive in panchina, dando a loro una certezza, quella della meritocrazia. Perché con Thiago è sempre stato così e continuerà a essere così, in campo andrà via via chi se lo guadagna maggiormente nel corso della settimana. Poi a parità di impegno e di settimane vissute intensamente da tutti (come d’altra parte lo stesso Motta assicura che avvenga sempre a Casteldebole) le sue scelte sono dettate dalla strategia tattica che ha deciso di portare avanti in quella determinata partita e dalle caratteristiche tecniche dei suoi calciatori rapportati a quelle degli avversari, che come potete capire cambiano di settimana in settimana.
DA FERGUSON A... FABBIAN.
L’ultimo calciatore del Bologna che ha fatto passi avanti estremamente significativi è Giovanni Fabbian. Che era bravo anche prima, quando è arrivato a Casteldebole, ma se andiamo a rileggere quello che il ragazzo cresciuto all’Inter ci disse nel corso di un’intervista esclusiva capiamo quella che è stata la sua crescita, «devo migliorare sia sul piano del palleggio che della costruzione del gioco». Bene, a distanza di 6 mesi Fabbian è diventato un tuttocampista, sapendo fare tutto, difendere, rubare palla, ripartire, entrare. E se a ciò aggiungete che il gol lo ha sempre avuto addosso, capite bene quanto ora il Bologna possa goderselo, avendo se non dentro il campo almeno in organico un altro calciatore che può essere accostato a Ferguson. Che l’anno passato è stato il primo rossoblù alle dipendenze di Thiago prima a ritrovare quelle che già erano le sue potenzialità nell’Aberdeen e successivamente a migliorarle in tutte e due le fasi del gioco. E attenzione, il bello è questo: come avvenne (appunto) nel campionato passato con Posch, Cambiaso, Aebischer e Moro, anche nell’attuale con Motta tutti i rossoblù sono diventati più costruttivi e qualitativi non solo come singoli ma anche sotto il profilo della squadra.
E ORA NEL LABORATORIO ENTRA CASTRO.
Quanto siano cresciuti Beukema, Calafiori, Lucumi,(ancora di più rispetto a ieri) Aebischer, Ndoye, Kristiansen, Ravaglia, per quanto riguarda la fase di difesa anche Orsolini e Saelemaekers è il segreto di Pulcinella, tutti hanno potuto accorgersi di come Thiago abbia inculcato nella loro testa il suo credo, e questo discorso non riguarda solo quei rossoblù che stanno giocando di più ma anche quelli che entrano a giochi avviati e che quando entrano sanno sempre cosa fare e anche come farlo. Ci riferiamo a Lykogiannis, El Azzouzi, ai giovani Urbanski e Corazza. A oggi continuano a essere nel laboratorio di Thiago Motta Karlsson (che contro il Verona ha rivisto il campo per uno spezzone di partita), poi Odgaard, Ilic e da martedì vi entrerà anche Castro. In pratica basterà aspettarli, essendo solo una questione di tempo.
Palleggio, posizione e maturità tattica oltre ai gol: frutto del lavoro di Thiago