Corriere dello Sport

Pescara, Bucaro parte con tre punti

Merola segna di testa il gol che vale la vittoria biancazzur­ra Cangiano sfiora il raddoppio

- Di Giancarlo Febbo PESCARA

Il Pescara torna alla vittoria dopo tre sconfitte consecutiv­e, mentre la Lucchese vede interrotta un’imbattibil­ità all’Adriatico che durava da quasi 27 anni, dal lontano ottobre 1997. Ma, a prescinder­e dall’esito, è una partita strana soprattutt­o per le questioni extra rettangolo di gioco, con la tifoseria di casa in contestazi­one (gli ultras sono entrati solo nel secondo tempo) e l’addio definitivo di Zeman per problemi di salute. Perciò nel Pescara si registra la prima volta "vera" di Giovanni Bucaro (in precedenza - anche la settimana scorsa - aveva sostituito qualche volta il boemo indisposto, ma come vice). Esordio positivo. Pescara aggressivo sin dall’inizio. O meglio, in realtà la prima occasione, al 4’, è degli ospiti con Disanto che non ha buona mira. Ma fa molta più scena la traversa piena centrata da Cuppone al 20’. Subito dopo arriva il gol di testa del “piccoletto” Merola, una girata in splendida esecuzione su cross di Milani, a dimostrazi­one che quando c’è la perfetta scelta di tempo i centimetri possono diventare un dettaglio trascurabi­le. Cangiano sfiora il raddoppio allo spirare della prima frazione, che comunque si chiude con il Pescara tutto all’attacco. Ad inizio ripresa salgono sugli spalti i tifosi e cominciano a inveire contro la società adriatica, mentre in campo i biancazzur­ri sembrano un po’ imbarazzat­i, tanto che al 12’ Magnaghi va vicinissim­o al pari, sventato dalla reattività di Plizzari. Poi al 23’ è il neoentrato Guadagni che centra un clamoroso palo con una poderosa conclusion­e da fuori. Insomma, il Pescara sembra alle corde, ma stringe i denti e poi prova a replicare con il solito Merola, al quale al 35’ Chiorra nega la gioia della doppietta.

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La curva nord vuota all'Adriatico

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