Corriere dello Sport

Ciak, si gira il romanzo di Vintcent

In Francia-Italia la “prima” da titolare di un baby con una storia senza confini L’ex capitano dell’U.20 azzurra è cresciuto tra Dubai e Sudafrica ma è esploso in Inghilterr­a

- di Christian Marchetti

Èancora Francia-Italia, a quattro mesi dall’imbiancata da 60 punti rimediata dagli azzurri ai Mondiali. È di nuovo Sei Nazioni e per l’Italia c’è una grossa novità. In una terza linea modificata, rivisitata e corretta ancora, soprattutt­o a causa degli infortuni, il ct Gonzalo Quesada inventa il debutto da titolare di Ross Vintcent, numero 8. Ha dalla sua 21 anni, l’affetto di uno spogliatoi­o intero, i commenti sbalorditi dei suoi allenatori e una storia alle spalle che sembra scritta da uno sceneggiat­ore.

DUE MONDI.

Non si gioca nella Parigi già alle prese con il make-up olimpico bensì a Lilla. Lo sceneggiat­ore ha deciso di ambientare lì la prossima scena. Il film di Ross Vintcent è però una coproduzio­ne italiana, sudafrican­a, emiratina e inglese.

Ross è il maggiore di tre figli dei signori Vintcent, Craig e Michelle. Passaporto sudafrican­o per i natali a Johannesbu­rg, ma nonno italiano, siciliano per la precisione. Due sorelle più piccole: Georgia di 19 anni e Zara di 16, «che fanno il tifo per me da sempre - racconta Ross - Voglio loro un bene dell’anima».

Amore anche per il rugby, che però scopre a Dubai dove si è trasferito a tre anni per il lavoro del papà legato all’informatic­a. Ross nel frattempo cresce, fa il giramondo tra Inghilterr­a e Sudafrica per motivi di studio (in economia) e diventa un signor rugbista. «Signori, c’è un ragazzo che dovreste vedere»: dice più o meno così Tom Negri, il fratello dell’azzurro Sebastian, ai tecnici federali e il film allora cambia.

REMEDELLO. Da Città del Capo, Vintcent finisce a Remedello (Brescia), sede dell’accademia federale. A quel punto ha 18 anni e non parla italiano. Peccato poi che sia il 2020, peccato ci sia il Covid. «Che però mi ha insegnato una cosa importante: come adattarsi alle sfide. Non era una situazione ideale, ma mi ha portato qui dove sono oggi».

Di fatto, la sua esperienza da numero 8 viene plasmata in Italia. Così bene che diventa una guida: il ruolo di capitano nella Nazionale Under 20 è suo. Certo, la lingua continua a essere un problema. Ma per lui, perché per i suoi compagni l’idioma è lo stesso e, comunque, quando si vince c’è poco da parlare e tanto da brindare. I sei successi con l’Italia Under 20, di cui uno sull’Inghilterr­a parlano chiaro.

VITA DA PRO’. «Aver capitanato quel gruppo è stato per me un enorme privilegio e un onore, qualcosa che tra l’altro non mi sarei mai aspettato di fare. Avevamo un gruppo di giocatori di talento ma anche di brave persone e lavoratori instancabi­li che sicurament­e mi hanno aiutato».

Parole da leader, no? Ma il film non è mica finito. C’è ancora da parlare dell’esperienza da “permit player” nelle Zebre, che poi gli fa da trampolino di lancio per il ritorno in Inghilterr­a. A Exeter. Ci sono ancora il campionato universita­rio vinto con Exeter Univeristy, la vita da studente di economia fuorisede, l’incontro con la bellissima Sophie. Ross è soddisfatt­o e aspetta i titoli di coda, quando il “director of rugby” degli Exeter Chiefs ed ex nazionale inglese (nonché ex Barbarian) Rob Baxter non gli spalanca le porte della Premiershi­p. Allenatore e mentore che lo ha schierato finora per 531 minuti, in cui Ross ha segnato otto mete, e gli ha assicurato un contratto fino al 2026.

DUBLINO. Lo scorso 11 febbraio, Ross ha debuttato in Nazionale maggiore rimediando pure lui il brutto ko con l’Irlanda a Dublino. Sugli spalti, la famiglia Vintcent con gli zigomi pitturati di verde, bianco e rosso. «A chi dedico questo nuovo traguardo? Ai miei genitori, senz’altro. Sono stati al mio fianco sempre. E adesso voglio aiutare questa squadra per provare a diventare la migliore nazionale italiana di rugby della storia. Fuori dallo sport, però, mi piacerebbe continuare a mettermi alla prova a livello universita­rio». Lo sceneggiat­ore prenda appunti.

«In Italia, durante il Covid, ho capito come adattarmi alle sfide»

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FIR/GETTY Ross Vintcent, 21 anni, in allenament­o all'Acquacetos­a

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