Corriere dello Sport

Di Lorenzo vola Politano aiuta Juan Jesus ok

- Di Fabio Mandarini INVIATO A NAPOLI ©RIPRODUZIO­NE RISERVATA

NAPOLI Calzona (all.) 7

E due. Due vittorie in due partite e la corsa alla zona Europa ricomincia. La vince con il gioco verticale e il coraggio, con la personalit­à di un Napoli ritrovato e con i cambi: Jack di cuori.

6 Primo tempo: comodo su tiro di Iling-Junior, poi graziato tre volte da Vlahovic (una dal palo, più che altro). Secondo tempo: chiude lo specchio a Dusan, ma Chiesa lo infila sul palo lontano. Di Lorenzo 7 Imperioso nella spinta: in discesa libera sulla destra, sovrapposi­zioni e tagli. E cross: 4, compresi quelli che generano il gol e il rigore. Un martello. Iling e Chiesa sono spine che a tratti graffiano anche lui. Rrahmani 6 Amnesia al 10’ su agguato volante di Vlahovic. E poi ancora, a difesa schierata, infilato con Jesus e salvato dal palo. Si occupa più spesso di Chiesa, che fa saltare il banco: soffre, ma non si sgretola mai. Esce per infortunio.

Ostigard (20’ st) 6 Dentro nella fase più calda, ma lui è un norvegese di ghiaccio. Juan Jesus 6,5 Rigenerato dopo l’errore di Cagliari, ma il duello con Vlahovic è duro: Dusan è come l’angoscia però è impreciso. Tiene bene fino alla fine e salva nell’ultimo mischione.

6 Le prime due sono scene di panico: errori banali che innescano pericoli in area. Poi uno lo crea lui, di testa (Alex Sandro salva quasi sulla linea). Si occupa di Cambiaso e Weah e partecipa all’azione spingendo a sinistra e giocando dentro all’unisono con Kvara e Traore. Ma è molle sul tiro-gol di Chiesa.

6 L’aggression­e di Miretti gli crea qualche difficoltà e l’organizzaz­ione difensiva degli avversari ne rallenta spesso gli spunti, ma l’azione offensiva e gli inseriment­i non mancano.

6,5 Prova a dare ritmo e ordine, ma la prima pressione di Chiesa e la marcatura di Locatelli lo costringon­o ad abbassare il baricentro. Però gioca con precisione, e ferocia. Un neo: Alca

Meret Olivera Anguissa Lobotka

raz lo beffa in uscita nell’azione del pari.

Traore 6 Corre tanto, gioca dentro e si allarga da esterno fino al cross, coordinand­osi con i soci del binario. Fa cose buone e meno ma arriva anche al tiro.

6

Zielinski (20’ st)

Impatto di routine.

Politano

6,5 Alex Sandro lo asfissia alto, ma la catena con Frank e Di Lorenzo funziona: non ha sempre l’agio di puntare, con i raddoppi di Iling, ma piazza cross e dialoga con intelligen­za. E aiuta in fase difensiva.

Raspadori (20’ st)

7 È ancora lui l’uomo della provvidenz­a, come ad aprile a Torino: entra, segna. Un fulmine di gioia che s’avventa sulla respinta.

Olivera

Osimhen

6 Con Bremer è una lotta. Notevole corpo a corpo, di forza e in velocità. Il leone resta nella tana ma si sa com’è, no? Basta uno spazio e lui si prende il rigore che poi si fa parare. L’incantesim­o dei gol in serie di ferma alla quarta partita a quota 5.

7,5 Calamita di spinte e calcioni, collezioni­sta di cartellini: fa ammonire Vlahovic e Cambiaso, che lo segue come un’ombra con l’aiuto di Rugani. Lui, però, spesso si sdoppia in corsa tipo illusionis­ta. È da mago del gioco del calcio, invece, la girata semi-acrobatica dell’1-0: batte di prima, al volo, in caduta. Alé, che colpo. E poi contro la Juve. Lindstrom (48’ st) sv

Kvaratskhe­lia

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IL MIGLIORE Kvaratskhe­lia
7,5 IL MIGLIORE Kvaratskhe­lia
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GETTY Stanislav Lobotka con Manuel Locatelli
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IL PEGGIORE

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