Swiderski, un gol d’oro
(a.f.) In otto minuti c'è stato il doppio ingresso decisivo per il Verona - quello di Bonazzoli e Swiderski - e in un'altra decina di minuti l'episodio che restituisce ossigeno. L'Hellas non vinceva dal 13 gennaio: la sua classifica è ancora tendente all'ottimismo perché se non altro è riuscito a non perdere nessuno degli scontri diretti lungo il 2024. Sono lontanissimi i tempi in cui il Sassuolo, alla terza giornata, batteva il Verona proprio grazie alla doppietta di Berardi. Tornando ancora più indietro, allo scorso aprile, un harakiri emiliano da queste parti permetteva all'Hellas di strappare tre punti insperati e fondamentali nella corsa alla salvezza. L'10 di ieri ha portato Baroni fuori dalla zona-retrocessione, per
qualche ora, prima che il Cagliari agganciasse i veronesi al terzultimo posto. Qui c'è stato l'errore decisivo di Matheus Henrique nel favorire il dialogo tra Bonazzoli e Swiderski: profondità immediata e fuga verso Consigli.
Il Verona ha esultato in fondo a una partita complicata e spigolosa. Quella che il Sassuolo ha pensato di conquistare, prima dell'infortunio di Berardi. L'episodio del gol ha tagliato le gambe agli emiliani, ora alle prese con la sesta sconfitta consecutiva in trasferta. Il penultimo posto è proprio del Sassuolo.
Il Verona ieri ha dovuto rinunciare a Folorunsho all'ultimo, per un attacco influenzale. Eppure ha saputo estrarre il primo gol di Swiderski, innesto di gennaio, nel nostro campionato. «Le partite da vincere sono queste, così possiamo farcela», il commento finale di Baroni che resta in piena corsa per la salvezza nonostante un mercato invernale pieno di cessioni. «Avevamo speso molto a livello nervoso, motivo che mi ha spinto a cambiare entrambi gli attaccanti».