Corriere dello Sport

Iapichino frenata dai crampi

Chiusura con il record della Charlton sui 60hs Nel salto in lungo chiude settima con 6,69. Tecuceanu quarto nella finale degli 800 in 1’46”39

- Di Christian Marchetti

Èdi Devynne Charlton, la 28enne freccia di Nassau, Bahamas, l'ultima giornata dei Mondiali indoor di Glasgow. Per lei 7"65 nella finale dei 60 ostacoli per confermars­i nell'Olimpo della specialità e abbassare ulteriorme­nte di 2/100 il primato mondiale da lei stessa stabilito lo scorso 11 febbraio.

Classica chiusura col botto per lei, mentre Armand Duplantis scrive il suo solito monologo nel salto con l'asta con un 6,05 e tre tentativi falliti al record del mondo di 6,24 (sarebbe stato il suo ottavo) e Noah Lyles fa parlare di sé. Nel frattempo l'Italia chiude con due argenti e due bronzi e mastica amaro con Larissa Iapichino, settima in una finale di salto in lungo per lei condiziona­ta dai crampi.

SORPRESA E POLEMICA. Nel quartetto Stelle-e-Strisce della 4x400, specialità che l'Italia ha deciso di disertare, Noah Lyles compare a sorpresa. È una gara, ma anche l'inizio di un percorso che porterà il ragazzo della Florida a Parigi a lottare per una terza medaglia oltre a 100, 200 e 4x100? Intorno alle 21 italiane, compare "casualment­e" un post su X di fuoco dallo sprinter Fred Kerley sul sistema di selezione, chiudendo con un drastico «Siete tutti burattini».

L'altra sorpresa arriva dalla pista: il Belgio di Alexander Doom, lo stesso che si era tolto la soddisfazi­one di battere Warholm sui 400, supera proprio gli Stati Uniti a un Amen dal traguardo e la terza frazione, quella appunto di Lyles, non fa la differenza. Anzi... Ben più diplomatic­o il post di Michael Johnson: «Noah dovrebbe fare qualcosa in più se vuole la 4x400 di Parigi».

Stati Uniti sconfitti anche al femminile, ma dall'Olanda che non è certo l'ultima arrivata.

DOMINATORI. Il successo di Devynne Charlton è invece solare e il simbolo di un gran Mondiale, concluso con un primato meritato.

Primato che può solo cercare lo svedese Mondo Duplantis nel salto con l'asta: 5,65 al primo tentativo, 5,85 sorprenden­temente all'ultimo, 5,95 al secondo, 6,05 al terzo. Ed è comunque miglior prestazion­e dell'anno, nonché secondo titolo iridato al chiuso dei 4 totali.

ITALIANI. È un brillante quarto posto quello di Catalin Tecuceanu, al quale va comunque il grosso merito di aver raggiunto una finale degli 800 metri in un Mondiale indoor che l'Italia non vedeva da 35 anni. Il 24enne veneto dai natali rumeni resta una buona notizia per l'atletica italiana. È invece brutta quella di Larissa Iapichino, che stringe i denti, conduce una gara in crescendo fino a 6,69, ma zavorrata dai crampi.

«Non ci sono solo le medaglie, penso anche a imprese come quelle di Catalin o di Sveva Gerevini nel pentathlon - è il bilancio finale del presidente della Federatlet­ica Stefano Mei - Ora ci proiettiam­o alla stagione all'aperto con due appuntamen­ti straordina­riamente importanti. Il primo in casa, gli Europei a Roma che saranno un'Olimpiade per qualcuno, e poi ovviamente i Giochi di Parigi. Sono convinto che tra Roma e Parigi i ragazzi continuera­nno a far parlare di noi».

Al direttore tecnico azzurro, Antonio La Torre, è piaciuta «la gioventù, le medaglie di Furlani, Simonelli e Dosso che, insieme a Leonardo Fabbri, hanno saputo dare un nuovo impulso. Una "new wave" che ci saprà regalare grosse soddisfazi­oni, e fin qui hanno dimostrato che nel mondo sanno starci bene. Jacobs si sta allenando bene, il marciatore Stano ha ottenuto il ventiquatt­resimo record italiano di questo inizio stagione e sono un ottimo viatico. Ora si riparte, il mondo corre».

Sorpresa nella 4x400: il Belgio batte gli Usa. Ed è subito polemica

PICCOLI. Chiude qui un'edizione di Mondiali che, tra l'altro, rappresent­a anche l'ennesima rivincita dei "piccoli". Nei 60 femminili, sabato è arrivato il titolo iridato di Julien Alfred, rappresent­ante della caraibica Santa Lucia e vittoriosa con il miglior crono dell'anno di 6"98; nel triplo di Thea Lafond, da Dominica, l'unica quest'anno oltre i 15 metri. Da qui in poi palazzetti chiusi, è il momento di preparare il cammino verso Parigi.

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ANSA Una finale sotto tono per Larissa Iapichino, 21 anni

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