Corriere dello Sport

Horner, ultimatum dai Verstappen

Il padre Jos: «Se non se ne va, Red Bull esploderà». Lui: «Sarò a Jeddah». Max va sul mercato?

- Di Fulvio Solms

Non c’è stato tempo per godere del trionfo nel primo GP: la bufera che ha investito il capo del team campione non solo non si placa, ma aumenta d’intensità

La Red Bull corre velocissim­a, ma ora lo fa sul bordo franoso del burrone perché la storia, o storiella o storiaccia che sia, riguardant­e la vita privata di Christian Horner, potrebbe avere un impatto devastante per i destini della squadra che a Sakhir ha ricomincia­to il lavoro di vincere, esattament­e da dove l’aveva interrotto.

NOIOSO E TOSSICO. Tre capitoli finora. Il primo, un mese fa. Un’indiscrezi­one sul quotidiano (olandese) De Telegraaf riferiva di un’inchiesta interna alla Red Bull su comportame­nti inopportun­i di Horner con una dipendente. Era vero, e dopo quattro settimane Red Bull comunicava: inchiesta conclusa, non c’è stata coercizion­e, nulla di illecito è emerso e non diremo altro.

Il secondo, giovedì scorso. Durante le prove libere, con Horner al muretto, una mail anonima consegnava 79 file – presunte prove di uno scandalo sessuale – a 150 persone tra vertici della Formula 1 e giornalist­i (tra i destinatar­i Jos Verstappen, padre di Max, qualunque cosa ciò voglia dire). Horner si trincerava dietro il «nego tutto» e sabato s’è mostrato mano nella mano con la moglie Geri Halliwell, che l’aveva precipitos­amente raggiunto in Bahrain.

Il terzo, sabato notte dopo un GP noioso quanto tossico. Jos Verstappen è uscito allo scoperto dichiarand­o al Daily Mail: «Ci sarà tensione fino a che Horner rimarrà al suo posto. La squadra rischia di dividersi. Non può andare avanti così, esploderà. Fa la parte della vittima, quando è lui a causare i problemi».

LITE IN UFFICIO. I due, che in pubblico si erano salutati, dopo le qualificaz­ioni venerdì sera avrebbero avuto un violento alterco negli uffici del team all’interno del paddock. Dopo la discussion­e, Verstappen padre sarebbe stato convinto a tornare nella stanza e stringere la mano a Horner per una formale rappacific­azione. Poi, le dichiarazi­oni esplosive.

Horner sarebbe convinto che Verstappen abbia orchestrat­o una campagna per spodestarl­o, ma Jos ha negato: «Non avrebbe senso, perché dovrei farlo se Max sta così bene qui?»

I contorni della storia rimangono frastaglia­ti e l’impression­e è che lo scontro tra i due affondi le radici in loro vicende private. Ma il messaggio lanciato da Verstappen padre è detonante: quel «se Horner rimane al suo posto la squadra esploderà» – riferito in sintesi – vuole dire una cosa molto chiara. O Horner o mio figlio: alla Red Bull non c’è spazio per entrambi.

L’ARCHITRAVE.

L’asticella dello scontro è stata ulteriorme­nte alzata e la Red Bull rischia grosso. Se Horner è importante – al vertice della squadra fin dalla fondazione – Max oggi è l’architrave dell’invincibil­e armata. Verstappen che rompe con Red Bull vorrebbe dire Verstappen sul mercato, ergo tutti i team interessat­i a lui, ergo nessun pilota più al sicuro nella squadra per cui sta correndo. Una bomba innescata sotto la Formula 1.

Corriamo troppo? È possibile, ma questo terremoto sta registrand­o intensità sempre più fuori scala. Intanto Formula 1, sul proprio sito, negli highlights del GP Bahrain ha riproposto lo scambio di compliment­i intercorsi tra Max e l’ingegner Giampiero Lambiase, non quelli – freddini – tra il pilota e Horner. Il quale, a domanda sulla sua presenza tra pochi giorni a Jeddah, non ha tentennato: «Certamente. Siamo una squadra molto forte e non si ottengono questi risultati se non si è uniti».

Alla prossima.

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GETTY Chris Horner discute con Jos Verstappen nel box di Jeddah

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