Asllani e Sanchez sulla giostra del gol
Nerazzurri senza limiti: contro il Genoa altro record L’Inter ha raggiunto 40 reti in A con sedici differenti marcatori Kristjan: «Una rete da... tifoso»
Epoi dritti, fino allo scudetto. Anche a suon di (alcune) alternative. Gli effetti collaterali sono quelli di un'Inter egemonizzante, sempre di più. La doppia prima volta diventa la miglior guarnizione in un lunedì da conferme assortite, per cogliere la golosa occasione di un distacco ormai vertiginoso. Asllani ha scaraventato sotto la traversa il pallone del suo primo gol interista, Sanchez si è preso il proprio tempo in campionato per mettere a bilancio un'esultanza, ma ce l'ha fatta. E allora via di slancio, anche qui, perché l'Inter sta assaporando il tricolore poco alla volta e senza lasciare nulla al caso. «Vittoria importante, loro ci hanno messi in difficoltà, nella ripresa abbiamo preso un gol che si poteva evitare, ma abbiamo sofferto da squadra». Parla, Asllani, felice come un bambino: «C’era un po’ di stanchezza, ma siamo contenti dei tre punti, che sono fondamentali. Abbiamo allungato ancora un po’. Abbiamo un vantaggio importante sulla Juve, ma ora c’è il Bologna: andremo lì per vincere. Dedico il gol alla mia famiglia e ai compagni, aspettavo questo gol da tanto perché sono un grandissimo tifoso e sono contento».
GIOSTRA DEL GOL. Anche nella numerologia, in quella giostra del gol divenuta l'immagine perfetta dentro la fuga interista. Difficile che la capolista lasciasse senza esultanza in campionato uno che lo scudetto lo aveva vinto tre anni fa con questa maglia. Sanchez contro il Genoa ha fatto gol e assist: prima la profondità data con precisione nell'invito ad Asllani, quindi l'esecuzione dal dischetto. Contro Salisburgo e Benfica, in Champions League, erano arrivati gli unici altri due gol nella stagione di Sanchez, ora determinante anche in campionato. Ricapitolando: l'Inter ha mandato a bersaglio sedici giocatori diversi in campionato, mentre esaminando tutta la stagione si sale a diciassette. È stato il 40° gol nerazzurro in campionato, quello di Asllani: il centrocampista albanese, prima di colpire il Genoa ieri, aveva segnato l'ultima rete proprio a San Siro contro l'Inter ai tempi dell'Empoli. Ironia della sorte, la stessa partita in cui Sanchez ha trovato il suo ultimo gol in A prima di questo. A un certo punto è partita la musica dello stadio – sul tiro di Barella sull'esterno della rete, nell'azione del rigore – spoilerando involontariamente il 2-0 che sarebbe arrivato dal dischetto con Sanchez.
«Abbiamo allungato un po’, vantaggio che ora è importante»
APPLAUSI. Con quei dettagli che fanno la differenza, l'Inter ha costruito una stagione. Anche Inzaghi ha tratto il massimo dalla scelta di mettere titolare il cileno per la seconda volta in otto giorni. E ora la trasferta di Bologna, il peggior ricordo di quella stagione in cui Inzaghi ha mancato di pochissimo il titolo, fa decisamente meno paura di due anni fa. Sotto lo sguardo del ct Spalletti, presente in tribuna come Palladino – l'allenatore del Monza ha visto da vicino il Genoa, avversario sabato sera – l'Inter ha messo le mani sullo scudetto.