Ciro, c’è Kane «Mi misuro con i grandi»
Quest’anno hanno segnato 4 gol a testa in Champions: per Immobile una media top e migliore rispetto all’inglese «Si vorrà riscattare, a lui penseranno i nostri difensori. Ci dovremo aiutare sul campo, solo una Lazio unita potrà resistere al Bayern»
Quando vuole, la Lazio sa essere come Immobile. Il bomber dei gol, dei record, dei limiti impossibili, insuperabili. Non è folle sognare da quando c’è Ciro nella Lazio. Non è vietato vincere ovunque se Immobile segna. Tuchel, ieri, ha citato il suo nome, avrà sognato per notti la carica, lo sfondamento che hanno generato il gol dell’andata. Ciro travolse tutti da centravanti totale, così nacque il rigore preso da Isaksen. Quella forza emanata dal capitano bisogna sentirsela dentro per capirla. Immobile-Kane 1-0 all’andata, la sfida continua a Monaco: «Kane si vorrà rifare, ma ci penseranno i nostri difensori», è l’avvertimento che ha lanciato Ciro. La sua forza straripante servirà di nuovo stasera: «Tutti sanno ciò che ho fatto e farò per questa squadra, sono super orgoglioso di indossare la fascia di capitano a Monaco». Più Ciro di Kane, lo dicono anche i numeri. Hanno segnato 4 gol entrambi in Champions, ma Immobile ha una media migliore (un gol ogni 111' contro i 155' dell’inglese): «Mi confronto sempre con i migliori - ha confessato il capitano biancoceleste - e Kane è uno di questi. Negli anni ho avuto la fortuna di incontrare tanti bomber e ho cercato di rubare qualcosa a tutti loro». La rabbia di venerdì è da trasformare: «Non dobbiamo portarci dietro strascichi di nervosismo. La partita è difficile e questi pensieri ci potrebbero portare solo dei problemi. Non meritavamo di perdere».
IL RUOLO.
C’è una sola risposta possibile a tutte le domande anti-Bayern: «Questa è una partita carica di responsabilità. Se si vuole fare qualcosa di importante, di storico, non esistono cose semplici. Dobbiamo avere la stessa determinazione e lo spirito di squadra avuti a Roma, magari aggiungendo qualcosa in più». Ciro ha pronto il discorso motivazionale: «Io lo faccio in tutti gli stadi. Per questa partita non voglio esagerare, altrimenti rischio solo di appesantire la situazione che penso sia già abbastanza tesa. Voglio una squadra unita, l’uno deve giocare per l’altro, solo così si batte il Bayern». La ricetta dell’andata vale: «Tutti hanno fatto tutto ciò che avevamo provato, senza che nessuno volesse strafare. Ognuno ha fatto il suo e al massimo. C'è stata coesione nei movimenti che ci hanno aiutato a vincere».
LA MISSIONE. La Champions è da difendere e da riconquistare in campionato: «Così come Sarri ho avvertito delle sensazioni positive. Ho visto spirito, abnegazione e voglia di combattere anche contro il Milan in inferiorità numerica». La partita di stasera è un vanto anche per l’Italia calcistica: «Noi crediamo nel percorso che stiamo facendo e nella crescita che stiamo avendo. Essere qui per la Lazio è motivo di grande soddisfazione, rappresentare l’Italia ancora di più». Ciro 2016, Ciro 2024. Bayern-Lazio, il pass per i quarti, è l’apice della spinta che Immobile ha dato. E’ il campione che fa la storia: «Se dovessi raccontare la mia evoluzione e quella della squadra stiamo qui fino a domani. Quando sono arrivato io a Formello c’era solo il parcheggio, guardate oggi com’è diventato il centro sportivo. I percorsi tecnico-tattici portano a miglioramenti societari e personali. Prima non giocavamo le Coppe, oggi in palio c’è un quarto di Champions».