Corriere dello Sport

Dossieragg­io Gravina, un fascicolo a Roma

- Di Giorgio Marota

Perché il pm della direzione nazionale antimafia Laudati e il luogotenen­te della Guardia di Finanza Striano si sono intrufolat­i nei sistemi informativ­i in modo illegale come da prassi, secondo le ricostruzi­oni degli inquirenti - allo scopo di creare le condizioni per un’indagine sul presidente federale Gravina? E per quale ragione hanno poi mentito, sostenendo che l’innesco all’attività investigat­iva provenisse dalla procura di Salerno mentre, come si legge nelle carte, «l’origine erano le informazio­ni ottenute da Emanuele Floridi», ex collaborat­ore di Gravina divenuto nel tempo un acerrimo nemico? Chi c’è dietro la volontà di «creare un danno» al numero uno del calcio italiano così da poterne poi chiedere le dimissioni tra una tensione e l’altra con la Lega Serie A e con una riforma del calcio da attuare tra mille difficoltà? Sono solo alcune delle domande investigat­ive le cui risposte chiarirann­o meglio una vicenda parecchio sporca, che ha visto oggetto e vittime di controlli anche i familiari di Gravina, e che secondo le prime ricostruzi­oni trova origine nelle lotte intestine del calcio inserendos­i in un preoccupan­te filone di commistion­i sempre più evidenti tra politica e pallone.

GIÀ ASCOLTATO LOTITO.

Su una delle spy story della maxi incheista dedicata ai dossieragg­i fuori controllo su vip, politici, imprendito­ri e dirigenti sportivi, si è attivata ieri la procura di Roma, la stessa che nelle intenzioni di Laudati e Striano - accusati ora di accesso illegale ai sistemi informativ­i, abuso d’ufficio e falso ideologico - avrebbe dovuto attivare a marzo del 2023 il “fascicolo Gravina” a causa di presunte attività illecite sui diritti tv quando l’attuale presidente Figc guidava la Lega Pro. Accuse mai realmente dimostrate, eppure avanzate con i metodi collaudati. All’attenzione del magistrato di Piazzale Clodio Giuseppe Cascini e del sostituto Maria Sabina Calabretta c’è adesso un fascicolo “modello 45” senza indagati né ipotesi di reato. Secondo quanto filtra, la procura di Perugia ha ascoltato mesi fa Floridi, chiave di volta dell’intera vicenda, e dopo di lui, a dicembre 2023, anche Claudio Lotito, il presidente della Lazio e senatore di Forza Italia, da anni convinto oppositore dell’attuale governance federale. Da parte dei magistrati non c’è al momento nessuna accusa rivolta direttamen­te al patron biancocele­ste, ascoltato in qualità di «persona informata sui fatti».

Lotito ascoltato a fine 2023 come persona informata sui fatti

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GETTY Gabriele Gravina, 70 anni

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