Corriere dello Sport

Grifo alla Lazio «Ora il Bayern è vulnerabil­e»

«Musiala e Kane possono vincere da soli, spero non siano in serata Difesa super e contropied­e: più Sarri tiene lo 0-0, più concederan­no»

- Di Fabrizio Patania

Igenitori vivono da 35 anni a Pforzheim, non lontano da Stoccarda, un’ora di macchina da Friburgo. Papà Giuseppe viene da Agrigento, mamma Lina è nata a Lecce. Vincenzo Grifo è sposato con Vanessa, una ragazza di origini siciliane, conosciuta in Germania. Le bambine si chiamano Giulia ed Emilia. L’ala sinistra del Friburgo (9 presenze e 4 gol con l’Italia, 31 anni da compiere il 7 aprile) venerdì nell’anticipo della Bundesliga ha affrontato il Bayern. Meglio di ogni altro ci può raccontare cosa attende la Lazio all’Allianz Arena.

Nessuno immaginava la crisi del Bayern: sul campo qual è stata la sensazione?

«Ho visto una squadra forte, anche se non al 100 per cento. Oltre a De Ligt mancavano giocatori importanti come Sané, Gnabry e Coman. Ne hanno altri in grado di fare la differenza vicino alla porta con l’uno contro uno. Sono abituati a comandare, non mollano mai, serve attenzione. Lo sapevamo. In casa, davanti al nostro pubblico, era un’occasione buona. “Non dobbiamo avere paura” ci siamo detti. Bisognava rischiare. E’ stata dura, ma giocando a calcio come sempre, ce l’abbiamo fatta. La partita è stata nostra per mezz’ora. Siamo partiti bene. Un gol, altre due occasioni, il Bayern era in difficoltà, potevamo andare sul 2-0 o sul 3-0. Poi loro hanno pareggiato con un tiro devastante di Tel. Anche quando non giocano bene, trovano il colpo. Basta un errore o una distrazion­e. Musiala ha inventato il raddoppio, ma alla fine siamo riusciti a riacciuffa­re il 2-2. Un punto ci mantiene in linea, venivamo da un periodo di discontinu­ità, ci stiamo rilanciand­o. Ecco, se esiste la possibilit­à di battere il Bayern, è questo il momento».

Cosa deve fare la Lazio per tentare l'impresa?

«Ho visto l’andata. Bella partita. La squadra di Sarri ha difeso bene e aspettato il contropied­e. Questa volta non si potrà difendere e basta. Più la Lazio riuscirà a portare avanti e mantenere lo 0-0, più il Bayern dovrà scoprirsi e aprire la partita. Sanno pressare, il pubblico spinge forte all’Allianz. Il campo è grande. Un errore e ti fanno gol. La Lazio deve essere ordinata e tenere duro. Le occasioni arriverann­o».

Quante possibilit­à ha Sarri di passare il turno?

«Non lo so. Dipenderà dal Bayern. Nella serata giusta, possono segnarne due o tre. La Lazio dovrà difendersi in maniera meraviglio­sa, usando il contropied­e. Ho giocato in Nazionale con Ciro e Romagnoli, conosco Zaccagni. Auguro il meglio alla Lazio, il mio cuore è italiano. Mi godrò la partita davanti alla tv, sarà più semplice per me. Spero che passino il turno, sarebbe un’impresa».

Musiala e Kane possono vincerla da soli?

«Sì, sono due giocatori fenomenali. Ho perso il conto dei gol di Kane, lo abbiamo visto con l’Inghilterr­a, fa la differenza. Musiala è un talento meraviglio­so, a 21 anni rappresent­a il futuro della Germania. Servono i raddoppi di marcatura. Ci devi andare con due o tre uomini, è veloce, va anticipato, ma la Lazio, Sarri e i suoi match analyst lo sanno».

Al Friburgo tocca il West Ham in Europa League.

«Dobbiamo risalire in Bundesliga e qualificar­ci per la prossima stagione. Negli ultimi due anni in Europa League abbiamo vissuto serate bellissime con i nostri tifosi. Siamo a 30 punti, ci restano dieci partite, bisogna vincerne tante per confermarc­i. Ora pensiamo al West Ham. Nel 2024 non sono partiti bene, ma possiedono tanta qualità. C’è Paquetà. Ritrovo il mio amico Emerson, ha segnato un grande gol al Brentford. Il Bayern ci ha dato forza. Se giochiamo nello stesso modo, possiamo spuntarla».

Grifo prima o poi giocherà in Serie A?

«Mi sento italiano, a casa si parla italiano, la famiglia è italiana e la Nazionale mi ha permesso di vivere anche il calcio italiano. A Friburgo sto bene, la società mi ha dato forza e consentito di emergere, la mia casa è qui in Bundesliga, ma non si sa mai. Se dovesse presentars­i un’opportunit­à, valuteremo».

Ha mai sentito Spalletti in questi mesi?

«No, non ancora, ma sono stato sempre preconvoca­to. La speranza di essere richiamato non l’ho persa. Posso solo tirare fuori il massimo con il Friburgo da qui alla fine della stagione. Quest’anno, da ala sinistra, ho realizzato 11 gol e 7 assist (7 e 7 in Bundes, 4 e 2 in Europa League). Cercherò di sfruttare le ultime partite per farmi vedere, ma le decisioni toccano al ct».

Era nel gruppo di Mancini e rimase fuori dai 26 per l'Europeo 2021.

«Devo lo stesso ringraziar­e la Figc e Mancini, l’Europeo lo ha vinto, dunque deve aver fatto le scelte migliori. Sono orgoglioso di contare 9 presenze e 4 gol in azzurro, spero di avere un’altra occasione in futuro. L’unica che posso fare è lavorare bene in Bundesliga. Certo, forse chi gioca in Serie A ha un leggero vantaggio, ma funziona così per tutte le nazionali».

Si aspettava le dimissioni di Mancini?

«No, è stato tanto anni in Nazionale, avrà fatto le sue scelte e avuto i suoi motivi, non so quali fossero. Certo, leggi da lontano la notizia e ti chiedi cosa sia successo. Da parte mia posso posso dirgli grazie per avermi dato la possibilit­à di giocare con l’Italia. Evani lo convinse a chiamarmi».

L'Europeo in Germania per Grifo sarebbe un sogno.

«Sarebbe bello, sì. Le scelte appartengo­no a Spalletti e ci sono tanti giocatori di qualità in concorrenz­a. Sono nato in Germania da una famiglia italiana, per me significhe­rebbe un’emozione doppia. Ero un bambino quando l’Italia vinse il Mondiale 2006. Posso già immaginare che tipo di accoglienz­a e di seguito avranno gli azzurri. Ci aspetta un girone tosto con Spagna e Croazia, ma occhio anche all’Albania. Sono molto cresciuti. Detto questo, l’Italia è rispettata e abituata a giocare i tornei, sa arrivare in fondo. Come la Germania».

«L’Italia? Ci credo ancora, Spalletti mi tiene sempre nei preconvoca­ti»

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GETTY IMAGES Vincenzo Grifo, 30 anni (Friburgo)

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