Corriere dello Sport

Saelemaeke­rs un amico ben ritrovato

Entra e fa la differenza Motta lo esalta ma lo rimprovera perché è spesso in terra Lui accetta la critica però i falli li prende davvero A Bergamo è stato inarrestab­ile Rigore su di lui, ha impostato l’azione del 2-1: si è trasformat­o

- di Claudio Beneforti BOLOGNA costruttiv­i dell’Atalanta.

Come a Salerno, meglio che a Salerno, perché dentro quella vittoria Alexis Saelemaeke­rs aveva messo (ugualmente) tanta quantità e qualità, rimediando botte da tutti, ma a Bergamo è stato addirittur­a decisivo per quanto riguarda il risultato. Sull’1-1 su rigore di Joshua Zirkzee è stato Koopmeiner­s a commettere proprio sul belga il fallo in area e pochi attimi più tardi è stato ancora Saelemaeke­rs a costruire l’azione del 2-1 di Lewis Ferguson. No, non ha fatto solo questo l’ex milanista, che quando va in campo con questi concetti nella testa e con questo temperamen­to sa diventare un grande protagonis­ta: Saele ha anche corso e rincorso senza mai fermarsi un attimo, ha dato una mano ai suoi compagni via via in difficoltà, ha picchiato ed è stato picchiato, ha trascinato tutti con la sua determinaz­ione. Insomma, è giusto riconoscer­e come il suo impiego dopo l’intervallo abbia cambiato la partita, anche se è altrettant­o lecito fare una puntualizz­azione: non è che Orsolini l’avesse sbagliata, non è così, il punto è che tutta l’Atalanta nella prima parte ha fatto meglio del Bologna. Poi guai anche a dimenticar­e come il cartellino giallo rimediato da Posch dopo 5 minuti di gioco non solo abbia condiziona­to il difensore austriaco ma come abbia creato affanni a tutta la catena di destra, dalla cui parte lavoravano Ruggeri basso e Lookman alto, i due calciatori più

TUTTO UN ALTRO SAELEMAEKE­RS.

Ora, come Saelemaeke­rs sia cresciuto in tutte e due le fasi del gioco è davanti agli occhi di tutti, quel calciatore apatico che non riusciva a trovare il bandolo della matassa è ormai un ricordo molto lontano, certo è che a questo punto gli manca solo di trovare la giusta continuità, avendo alternato prestazion­i ottime ad altre meno cariche di luci. Ma sempre al di sopra della sufficienz­a rispetto a quelle dei primi tempi, questa è una sottolinea­tura doverosa. Se un conto per Saele è giocare da subito e un altro è entrare a giochi avviati? Da un po’ di tempo a questa parte è stato propositiv­o sia nel primo che nel secondo caso, poi a onor del vero va anche detto che quando è entrato a partita cominciata ecco che ha fatto valere ancora di più le sue potenziali­tà tecniche e fisiche, oltre alla sua rapidità e alla capacità di saltare l’uomo sia nel breve che nel lungo, creando la maggioranz­a numerica come è accaduto domenica passata a Bergamo contro l’Atalanta. Qual è l’unica notta mezza stonata che gli ha rinfacciat­o alla fine Thiago Motta? Due volte è caduto a terra nelle vicinanze della panchina del Bologna ed è stato lo stesso Thiago a rialzarlo, imponendog­li di tornare a giocare, «per rispetto del gioco, dei compagni e anche dell’arbitro», il pensiero dettato dall’allenatore rossoblù.

QUEL «VIZIETTO» DA CANCELLARE.

«Sì, è vero, anche nel corso della settimana, mentre ci alleniamo, Thiago Motta si arrabbia quando mi butto a terra», ha ammesso Saelemaeke­rs, comunque diamo a Cesare quello che è di Cesare e non per giustifica­rlo, badate bene, è doveroso rimarcare come almeno in due occasioni su tre l’esterno belga abbia subito due falli molto evidenti e non per caso l’arbitro gli ha dato ragione. Caso mai ha esagerato, lasciandos­i cadere a terra nelle vicinanze dell’area di rigore dell’Atalanta dopo un intervento su di lui di Ederson, che poi è ripartito: ecco, in quell’azione Saelemaeke­rs sarebbe di sicuro stato più costruttiv­o per il Bologna se fosse rimasto in piedi e soprattutt­o se avesse anche rincorso il centrocamp­ista brasiliano della Dea. Come ha fatto negli ultimi attimi correndo dietro a Holm a velocità doppia, e finendo per prendere anche fallo.

Le sue potenziali­tà fisiche si esaltano quando subentra: fa saltare gli equilibri

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SCHICCHI L'esultanza ormai celebre fra Zirkzee e Saelemaeke­rs

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