Corriere dello Sport

Con Max è una Giovane Signora

- Di Giorgio Marota

L’hanno chiamata Vecchia Signora anche perché - al netto del nome Juventus che in latino significa “gioventù” - i bianconeri nel corso della loro storia hanno sempre schierato squadre esperte e pronte a vincere subito, preferendo il “qui e ora” alla semina che porta frutti soltanto domani. Dal ritorno di Allegri, però, alla Continassa suona tutta un’altra musica, fatta di sperimenta­zione pura e slegata da qualsivogl­ia tradizione. Domenica a Napoli Max ha schierato la formazione più giovane di questa stagione: 26 anni e 14 giorni di media.

NEXTJUVE.

Se non consideras­simo la difesa composta per 3/4 da veterani - il 33enne Szczesny, il 29enne Rugani e il 33enne Alex Sandro - potremmo quasi affermare di aver intravisto al Maradona un’evoluzione della NextGen, il progetto che in 6 anni ha portato 31 ragazzi a esordire in prima squadra, con Cambiaso (24), Alcaraz (21), Miretti e Iling-Junior (20) tutti insieme dall’inizio contro i campioni d’Italia, più i 18enni Nonge e Yildiz subentrati, e una panchina che al fischio finale vedeva Pinsoglio, Gatti e Kostic seduti accanto agli under 23 Daffara, Djaló e Nicolussi Caviglia. Fa effetto notare come il 24enne Vlahovic sia ormai talmente maturo da non considerar­si più “giovane”: «Allegri sta facendo un grande lavoro con loro», ha detto, riferendos­i ai più piccoli. Nel circuito positivo che si autoalimen­ta grazie alle occasioni che l’allenatore concede ai ragazzi, non vengono persi di vista i due obiettivi che animano la nuova Juve, quella capace di passare dai 138 milioni spesi nel mercato del 202122 ai 16 di quest’anno e che facendo maturare in casa i propri giovani ha ridotto il numero di prestiti da 60-70 ai 27 attuali: la Champions da conquistar­e e la valorizzaz­ione del parco giocatori. La strategia allegriana è tutte in queste parole: «Ci manca un po’ di esperienza, ma la Juventus ha schierato una delle formazioni più giovani della sua storia e avevamo 6 giocatori nati tra il 2005 e il 2003. Sappiamo che il prossimo anno avremo giovani cresciuti».

Al Maradona l’evoluzione più evidente della NextGen

CONFRONTO. La Juve ha l’età media più bassa tra le cosiddette big: l’Inter è la più esperta (28,7) e con l’abitudine dei suoi uomini a calcare certi palcosceni­ci sta stritoland­o il campionato, seguita da Lazio (28,2), Roma (27,5), Napoli e Fiorentina (26,6), Atalanta (26,4) e Milan (26). Solo il Bologna dei miracoli riesce a volare nella parte sinistra della classifica con una squadra più giovane della Juve.

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GETTY Massimilia­no Allegri

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