Corriere dello Sport

Chiesa rinato in un lampo Quel gol sa di liberazion­e

A Napoli ha interrotto il digiuno che durava ormai da 47 giorni Un messaggio anche per Spalletti

- Di Filippo Bonsignore TORINO

Vlahovic stecca ma la Juve ritrova Chiesa. Nella notte in cui Dusan spara a salve, torna a splendere Federico. Finora era stato il bomber serbo a guidare a suon di gol i bianconeri mentre l'altra metà della coppia si era persa per strada, avvitata in una crisi di difficile soluzione. Tanti problemi fisici, un inizio di 2024 a singhiozzo con quattro partite saltate e un solo gol, al Sassuolo a metà gennaio. A completare il quadro, ecco i fischi che lo Stadium aveva dedicato al numero 7 nel match contro il Frosinone, evento più unico che raro. Non è stato certo un bel periodo per Chiesa, tanto che sono emersi dubbi e inquietudi­ni perché Fede non era più quello vero, non era più al centro della Juve. Anzi era marginale nel gioco, involuto negli atteggiame­nti.

LAMPO. All'improvviso è arrivato un lampo, un gol alla sua maniera, un diagonale secco dalla destra che potrebbe aver spezzato l'incantesim­o. L'auspicio del mondo bianconero è che la rete del momentaneo pari contro il Napoli, oltre ad aver interrotto un digiuno che durava da 47 giorni, possa aver portato alla svolta tanto attesa. Una rete per ripartire, una gioia per dare un calcio alla sfortuna che l'ha accompagna­to dall'autunno in avanti e che lo ha costretto a continui stop&go a causa di contrattem­pi fisici che gli hanno impedito di mantenere la continuità di rendimento di inizio stagione. La corsa verso la panchina per festeggiar­e la dice lunga sul peso specifico che il gol ha per l'ex viola. Una sorta di liberazion­e dopo tanti alti e bassi, anche se resta naturalmen­te il rammarico per l'epilogo del match che non ha premiato la Juve come il campo, invece, aveva dimostrato che la squadra di Allegri

FATTORE. La speranza alla Continassa è che Fede possa tornare ad essere un fattore decisivo: c'è da rendere aritmetica la qualificaz­ione alla prossima Champions League e c'è una Coppa Italia da conquistar­e. Non solo, ci sono gli Europei da vivere da protagonis­ta. Ecco, il Chiesa “minore” aveva preoccupat­o anche dalle parti di Coverciano: il Ct Spalletti punta ad avere lo juventino al top a giugno in Germania, soprattutt­o adesso che è venuto meno Berardi per il grave infortunio al tendine d'Achille. Come dimenticar­e,

infatti, che è stato proprio lo juventino uno dei protagonis­ti della vittoria dell'Italia a Wembley nel 2021. Per questo tutti si augurano che la notte del “Maradona” possa aver restituito il vero Chiesa alla Juve e alla Nazionale. La chiave della ripartenza può essere il tridente. Allegri si è giocato la carta di una squadra più offensiva per la rimonta, aggiungend­o Yildiz a Vlahovic e Chiesa. L'effetto è stato subito quello sperato perché, nell'arco di soli cinque minuti, la Signora è stata capace di pareggiare. Potrebbe essere un caso oppure potrebbe essere il segno che una versione più d'attacco porta frutti. Una cosa è certa: il tridente consente di risolvere l'equivoco tattico della posizione in campo di Fede, più a proprio agio da esterno che da seconda punta. È nato un nuovo Chiesa? L'Atalanta, domenica prossima, darà la prima risposta.

I problemi fisici lo condiziona­vano Ora vuole tornare al centro della Juve

meritasse.

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LAPRESSE L'esultanza di Chiesa dopo il gol del momentaneo 1-1

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