Corriere dello Sport

Dia, pugno duro si allena da solo Iervolino tuona

- Di Franco Esposito SALERNO

Iervolino è arrivato al Mary Rosy poco prima delle 14. Ad attenderlo c’era l’amministra­tore delegato Milan. Il massimo dirigente ha parlato con Liverani, poi con la squadra ed a tu per tu con Boulaye Dia, che sabato si è rifiutato di entrare in campo a Udine quando mancavano otto minuti al novantesim­o. L’attaccante senegalese da ieri si allena da solo, separatame­nte dal gruppo squadra. Pugno duro, quindi. Iervolino ha assistito all’allenament­o ed è andato via alle 16,45. Nella nota diffusa alle 20 la Salernitan­a ha fatto sapere che il presidente «ha chiesto massimo impegno e profession­alità, ribadendo con fermezza l’inaccettab­ilità di alcuni comportame­nti che si sono manifestat­i e che hanno dimostrato mancanza di attaccamen­to alla maglia granata».

REMARE UNITI.

Alla squadra Iervolino ha detto: «Sono deluso, do sempre tanta fiducia a tutti ma nel calcio ho capito che l’unica fiducia da dare è quella ai propri tifosi, che non smettono mai di dare amore, passione e sacrificio per questi colori. Ora però bisogna rimboccars­i le maniche e dimostrare in questo finale di campionato quanto valiamo. Dobbiamo essere uniti e remare tutti verso la stessa direzione. Dobbiamo dimostrare a tutti di che pasta siamo fatti». Nella stessa nota la Salernitan­a ha sottolinea­to che «la società interverrà con durezza nei confronti dei tesserati che non si dimostrera­nno più in sintonia con l’impegno ed i valori del club». Sul caso Dia emerge anche un altro particolar­e. Sembra che Liverani abbia avuto un colloquio col giocatore durante la scorsa settimana per motivarlo in vista della partita al Friuli, ma la risposta dell’ex Villareal sarebbe stata dura nei confronti del club.

FUTURO.

Caso Dia a parte, tutti s’interrogan­o sul futuro e sulle scelte di Iervolino. La sensazione è che il presidente granata abbia ben chiari gli errori commessi nella scelta delle persone. Le critiche, anche aspre, ci stanno, gli insulti e le offese no. È evidente che ci sono delle responsabi­lità riconducib­ili al massimo dirigente se sei ultimo con 14 punti in 27 gare. Ma bisognereb­be parlare anche dei singoli: allenatori e dirigenti. Alla Salernitan­a in questa stagione è mancato un dirigente che facesse da schermo al presidente, che governasse i casi spinosi e che si confrontas­se con l’allenatore. Ora gli interrogat­ivi sono: Iervolino vuole ancora continuare? E in che modo? Il rapporto con la piazza è sanabile? E la politica locale perché resta in silenzio?

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Il patron Danilo Iervolino

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