Dia, pugno duro si allena da solo Iervolino tuona
Iervolino è arrivato al Mary Rosy poco prima delle 14. Ad attenderlo c’era l’amministratore delegato Milan. Il massimo dirigente ha parlato con Liverani, poi con la squadra ed a tu per tu con Boulaye Dia, che sabato si è rifiutato di entrare in campo a Udine quando mancavano otto minuti al novantesimo. L’attaccante senegalese da ieri si allena da solo, separatamente dal gruppo squadra. Pugno duro, quindi. Iervolino ha assistito all’allenamento ed è andato via alle 16,45. Nella nota diffusa alle 20 la Salernitana ha fatto sapere che il presidente «ha chiesto massimo impegno e professionalità, ribadendo con fermezza l’inaccettabilità di alcuni comportamenti che si sono manifestati e che hanno dimostrato mancanza di attaccamento alla maglia granata».
REMARE UNITI.
Alla squadra Iervolino ha detto: «Sono deluso, do sempre tanta fiducia a tutti ma nel calcio ho capito che l’unica fiducia da dare è quella ai propri tifosi, che non smettono mai di dare amore, passione e sacrificio per questi colori. Ora però bisogna rimboccarsi le maniche e dimostrare in questo finale di campionato quanto valiamo. Dobbiamo essere uniti e remare tutti verso la stessa direzione. Dobbiamo dimostrare a tutti di che pasta siamo fatti». Nella stessa nota la Salernitana ha sottolineato che «la società interverrà con durezza nei confronti dei tesserati che non si dimostreranno più in sintonia con l’impegno ed i valori del club». Sul caso Dia emerge anche un altro particolare. Sembra che Liverani abbia avuto un colloquio col giocatore durante la scorsa settimana per motivarlo in vista della partita al Friuli, ma la risposta dell’ex Villareal sarebbe stata dura nei confronti del club.
FUTURO.
Caso Dia a parte, tutti s’interrogano sul futuro e sulle scelte di Iervolino. La sensazione è che il presidente granata abbia ben chiari gli errori commessi nella scelta delle persone. Le critiche, anche aspre, ci stanno, gli insulti e le offese no. È evidente che ci sono delle responsabilità riconducibili al massimo dirigente se sei ultimo con 14 punti in 27 gare. Ma bisognerebbe parlare anche dei singoli: allenatori e dirigenti. Alla Salernitana in questa stagione è mancato un dirigente che facesse da schermo al presidente, che governasse i casi spinosi e che si confrontasse con l’allenatore. Ora gli interrogativi sono: Iervolino vuole ancora continuare? E in che modo? Il rapporto con la piazza è sanabile? E la politica locale perché resta in silenzio?