Juve Stabia vola il derby di rigore
- La capolista non sbaglia Candellone dal dischetto piega la Casertana dopo una gara dura Pagliuca a + 7 punti sul Benevento
di Leondino Pescatore CASTELLAMMARE DI STABIA
Era rigore, netto e indiscutibile. Quel fallo di Matese, plateale ed evidente, lo hanno visto da tutti, in campo e sugli spalti, tranne l’arbitro che pure al 13 pt’ non s’era avveduto di un tocco malandrino con cui Sciacca aveva fatto rotolare Candellone in area. Al 27’ su uno spiovente in area, Matese in semirovesciata ha deviato il pallone contro il suo braccio largo, deviandone la direzione. Non c’è bisogno di Var in casi come questo, basterebbe un minimo di collaborazione del guardalinee: fa strano che pure l’assistente Piazzini, ben piazzato, non si sia accorto di quell’evidente fallo ed evitare l’errore all’arbitro che ha avuto, però, l’occasione buona per rimediare. E’ stato Armando Anastasio al 36’ st a provocare un rigore meno evidente di quello negato da Galipò al quale non deve essere sembrato vero quando ha visto il difensore della Casertana colpire il pallone con un braccio nel tentativo di anticipare Piscopo. Dal dischetto Candellone ha infilato la palla in area alla sinistra di Venturi regalando così alla Juve Stabia la vittoria che poteva sfumare se il frastornato Galipo avesse concesso alla squadra ospite il giusto rigore per l’evidente fallo area dal portiere Thiam su Curcio. In pieno recupero la Casertana avrebbe potuto pareggiare una partita bella e combattuta che non ha offerto pause, giocata su ritmi sostenuti da due formazioni che hanno espresso una freschezza atletica invidiabile e un atteggiamento tattico rilevante esibendo uno spettacolo che ha entusiasmato il pubblico. Con una girata nell’area piccola, al 23’ pt Adorante s’era visto respingere il pallone dal portiere e al 7’ st ha coplpito la traversa con un micidiale tiro dalla distanza. Tavernelli, sul fronte opposto, al 10’ st ha spedito la palla a fil di palo. Con questo sofferto successo gli uomini di Pagliuca consolidano il primato distanziando gran parte delle inseguitrici – ad eccezione del Benevento - che hanno rallentanto la loro corsa.