Polledri: Basta, mi ritiro
Jake: «I ricordi più belli in azzurro» Il n. 1 Innocenti: «È un arrivederci»
La notizia era da tempo nell’aria e ora, a pochi giorni dal quarto impegno degli azzurri nel Sei Nazioni 2024, è purtroppo ufficiale: a soli 28 anni, Jake Polledri ha annunciato il ritiro dal rugby giocato.
Natali a Bristol, nonni italiani, flanker e numero 8 delle Zebre e della Nazionale con la quale ha disputato 20 partite, tra cui il Mondiale 2019 in Giappone. Polledri ha dovuto mescolare con biblica pazienza cristallino talento alla troppa sfortuna. Agghiacciante l’incidente del 2020 a Firenze contro la Scozia, proprio la prossima avversaria degli azzurri, quando il ragazzo riportò un infortunio al legamensta, to del ginocchio con importante interessamento della parte neurologica. Dopo un miracoloso ritorno in campo, con la maglia del Gloucester, un nuovo infortunio in Nazionale stavolta alla spalla, giocando contro l’Inghilterra nel febbraio scorso.
L’ingaggio nelle Zebre avrebbe dovuto segnare un nuovo ritorno. Jake in effetti ci ha provato, ma ha dovuto fare i conti con se stesso.
In un post sui social, ha raccontato del ritorno in campo a distanza di «677 giorni» dalla «paralisi completa del piede» per una promessa fatta a suo fratello Sam, anche lui rugbimorto due anni fa per una crisi cardiaca mentre giocava a Bristol.
«Alcuni dei miei ricordi più belli sono legati alla maglia azzurra e di questo sono riconoscente alla federazione che mi ha seguito durante il mio percorso», ha scritto Polledri. A stretto giro sono arrivate le parole del presidente federale, Marzio Innocenti: «Con Jake non è un “addio”, bensì un “arrivederci”. Perdiamo un giocatore straordinario, rimane una fantastica persona che potrà essere una risorsa preziosa e un grande ambasciatore per il nostro rugby».