Corriere dello Sport

Onda verde all’Olimpico, 50 volte esaurito

- Di Lorenzo Scalia

La Roma si scalda, l’Olimpico di più. Sarà un altro giovedì di fuoco sugli spalti, dove si va avanti a colpi di sold out tra campionato ed Europa League. Il tutto esaurito non fa quasi più notizia anche se stasera andrà in archivio il 50º pienone degli ultimi due anni. Non ci sono più posti liberi da un pezzo, la vera caccia semmai è ai biglietti per la sfida contro il Brighton lassù in Inghilterr­a. E allora oggi i tifosi sfideranno il traffico, il meteo e un orario non comodo per sostenere Dybala e compagni dal vivo. Si attendono più di 64.000 spettatori per l’andata degli ottavi.

NUMERI. La banda di De Rossi si aggrappa al fattore Olimpico per chiudere o quantomeno tentare di mettere in discesa il discorso qualificaz­ione ai quarti al termine del primo round. I numeri sorreggono questa iporebbe tesi: nelle ultime 23 partite interne in ambito internazio­nale, infatti, la Roma ha perso solo una volta. È successo in Europa League, di fronte il Betis Siviglia. Quella sfida finì con il punteggio di 2-1 per gli spagnoli: risultò inutile il gol di Dybala ma si trattava comunque di un impegno incastonat­o nel girone. Il resto della storia è noto. L'undici di Mourinho, nonostante quella serata storta, riuscì lo stesso ad arrivare in finale, sul campo neutro di Budapest.

SEMAFORO VERDE. La cavalcata fu costruita in casa, dagli spareggi contro il Salisburgo fino al penultimo atto contro il Bayer Leverkusen. Già, c’è da sfruttare un’onda verde. La Roma sa praticamen­te solo vincere da oltre un anno dentro il fortino dell’Olimpico: 8 degli ultimi 9 incontri, spalmati a metà tra questa e la precedente edizione, sono finiti con un successo in Europa League. Il mezzo stop è arrivato di recente contro il Feyenoord, che ha pareggiato portando la contesa ai calci di rigore, poi diventati una sorta di Svilar show. La Roma ha incassato 9 punti su 9 nel girone battendo Servette (4-0), Slavia Praga (2-0) e Sheriff (3-0). Per di più senza subire gol. Più o meno la stessa cosa è successa nel vecchio tabellone, quando sono stati messi sotto Salisburgo agli spareggi (2-0), Real Sociedad agli ottavi (2-0), Feyenoord ai quarti (2-1 nei tempi regolament­ari, poi diventato 4-1) e Leverkusen in semifinale (1-0). Insomma, se si escludono gli ultimi due scontri con gli olandesi, la Roma non incassa un gol dal precedente girone, dalla sfida contro il Ludogorets, chiusa comunque per 3-1 grazie alla doppietta di Pellegrini.

PRESSIONE BRIGHTON. L’atmosfera dell’Olimpico, dunque, mette le ali alla Roma, ma anche pressione agli avversari. Famosi e non. Il Brighton non ha una storia a livello internazio­nale e quindi potrebbe andare in tilt di fronte a uno stadio del genere, unito e compatto, che sa trasformar­si per davvero nel dodicesimo uomo. Certo, la squadra di De Zerbi è abituata da qualche anno a giocare dentro l’Old Trafford o Anfield - giusto per citare alcuni templi del calcio inglese - ma il trasporto dell’Olimpico è da finalissim­a. Da dentro o fuori. Anche se siamo ancora agli ottavi. Anche se c’è la gara di ritorno.

Una sola sconfitta nelle ultime 23 partite europee disputate in casa

 ?? ANSA ?? I tifosi della Roma nella partita con il Feyenoord
ANSA I tifosi della Roma nella partita con il Feyenoord

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