Micki di ferro la panchina non fa per lui
È il giocatore di movimento più utilizzato, già 2.771 minuti Corre verso un sogno: Wembley
L’ultima esibizione dell’eterno Henrikh Mkhitaryan è di lunedì sera, in occasione dei 90’ contro il Genoa caratterizzati dai soliti altissimi standard di qualità. Molte intuizioni a beneficio della squadra dentro un più profondo lavoro a centrocampo, ormai diventato il suo marchio di fabbrica nell’Inter ed esaltato sempre più da una seconda giovinezza che non accusa passaggi a vuoto. A 35 anni l’età non può che essere un dettaglio, soprattutto avendo giocato da titolare tutte le ultime 14 partite. Partire dalla panchina non fa per lui, l’ultima volta che è successo risale allo scorso 20 dicembre in occasione degli ottavi di Coppa Italia contro il Bologna. A giocare a suo favore è anche un’integrità fisica invidiabile, che gli ha permesso di diventare un pilastro a tutti gli effetti e di conseguenza il giocatore di movimento più impiegato in tutta la rosa con 2.771 minuti all’attivo.
In totale in questa stagione Mkhitaryan non è partito dall’inizio appena in 3 match su 37 e solo una volta non ha svestito la tuta, guardando i compagni per tutto il match unicamente in Champions sul campo del Benfica. Praticamente mai Inzaghi rinuncia alla sua presenza, con la consapevolezza di un apporto difficilmente sostituibile dal punto di vista dell’esperienza e dell'efficacia. L'ex Roma non a caso compone la spina dorsale indispensabile per la squadra, in compagnia di Calhanoglu e Barella, con i quali l'intesa è totale.
Titolare da 14 gare consecutive L’ultima esclusione in Coppa Italia proprio contro il Bologna
IL RISCHIO. Questa continuità potrebbe essere interrotta in campionato soltanto da cause di forza maggiore, visto che l’armeno è in diffida e con un altro giallo sarebbe costretto a fermarsi. Il vantaggio accumulato in vetta alleggerisce le conseguenze di questa possibilità, anche se dopo aver quasi blindato la seconda stella il suo pallino adesso si chiama Champions League. Il centrocampista nerazzurro di certo non ha dimenticato la beffa dell’anno scorso, quando per un problema muscolare alla coscia sinistra riuscì a giocare soltanto gli ultimi 6’ della finale di Istanbul contro il Manchester City e sogna Wembley. A 35 anni sente di poter recitare ancora un ruolo da grande protagonista e il rinnovo di contratto arrivato un paio di mesi fa (fino al 2026) ha rappresentato un altro punto di partenza e non certo di arrivo.
Con il passare del tempo l’onnipresente armeno ha fatto qualche passo indietro sul rettangolo di gioco, in ogni caso in questa stagione vanta 2 gol e 8 assist, con la promessa di non aver ancora completato l'opera.
A Istanbul riuscì a disputare solo 6’: un’altra finale per riprovarci