Corriere dello Sport

Il Modena s’interroga: futuro da grande?

- Di Stefano Ferrari

La sconfitta, consumata nella beffa finale al 95’ di domenica scorsa contro la Cremonese, è arrivata al termine della partita migliore del Modena nell’ultimo mese. Fatta salva la vittoria contro la capolista Parma, la squadra di Bianco in seguito ne aveva pareggiate cinque, ed in tutte e cinque le gare pareggiate, qualcosa si era divorato: era stata in vantaggio e poi è stata recuperata, non ha sfruttato decine di minuti in superiorit­à numerica, aveva creato il giusto. Contro la Cremonese, vale a dire attualment­e la seconda forza del campionato di serie B, il Modena aveva fatto invece benissimo: creato cinque nitide occasioni da gol, colpito due pali ed era ancora una volta arrivato alla superiorit­à numerica per l’ennesimo rosso a favore, sebbene maturato ad appena 3’ dal 90’. Poi, il palo di Ponsi e la rete decisiva di Bianchetti. Qualcuno ha storto la bocca: ma come, non si vince più? Modena come fuoco di paglia? Come spesso succede anche nel calcio, la verità sta nel mezzo e questa attuale non è né una squadra che possa ambire alle primissime posizioni, ma nemmeno un bluff. Il Modena sin dalla prima giornata è sempre stata fra le prime otto. Serve tempo: Modena vorrebbe vincere subito tenendo conto che la proprietà è la più benestante della storia canarina, almeno dal Dopoguerra, che la piazza ha fame e sete di calcio e di successi, soprattutt­o. Ma la società non pecca di incoerenza, se è vero che la promessa in estate era di fare meglio della passata stagione, quando i gialloblù di Tesser, non senza patema, agganciaro­no il 10º posto nelle ultime giornate. Di due settimane fa è il via libera al progetto del nuovo centro sportivo che sorgerà a Nonantola, la fiducia in Bianco è totale, il ds Davide Vaira ha lavorato secondo il budget che la famiglia Rivetti gli ha messo a disposizio­ne, oggi l’8º posto è del Modena. In linea, insomma. Serve comunque segnare di più, commettere meno errori banali, evitare i cali di tensione, chiudere se possibile le partite: se si guarda nel cono di luce della stagione, si tratta di peccati di gioventù, di una squadra che scende in campo spesso con cinque undicesimi di esordienti in B. Sarà interessan­te capire sabato contro la Feralpi se e quanta “garra” metteranno in campo Palumbo e compagni. Da lì capiremo alcune cose, ad esempio se ci saranno altri passi in avanti o no. Non uno spartiacqu­e, ma una prova da mettere sotto la lente sì.

Con la Feralpisal­ò c’è da reagire alla beffa con Stroppa Bianco freme

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Jacopo Manconi 29 anni
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