Corriere dello Sport

VERSTAPPEN «In Mercedes? Possibile»

Dichiarazi­oni e indiscrezi­oni sugli sviluppi del caso fanno impazzire la Red Bull: lo scopo è far saltare il capo, ma adesso tutto può accadere «Papà schietto ma non bugiardo, sto con lui» E la Ferrari ora rimette nel mirino Adrian Newey

- Di Fulvio Solms

Qui si esce tutti pazzi. Funzionali al caso-Horner, bomba innescata sotto ai glutei della Red Bull, circolano davvero voci di ogni tipo, verosimili o sempliceme­nte diffuse per colpire qualcuno.

Dopo l’ultimatum di Jos Verstappen al team manager di suo figlio («se Horner non se ne va, il team esploderà»), i nemici dell’accusato stanno usando la permanenza di Max nella squadra come un piede di porco per farlo mandare via. La minaccia è un abbandono generale, tale da rendere il team di Horner una scatola semivuota.

Ieri, poi, lo spagnolo Marca s’è pure infilato sotto alle lenzuola sia di Horner sia di Jos, riferendo che l’accusatric­e del primo abbia ora una relazione con il secondo. Non andremo oltre in questa storia ma ci togliamo il cappello davanti alla capacità mostrata da Max di sbancare il GP Bahrain mantenendo un totale controllo della situazione.

IL MAX PENSIERO. Ciò lo mette nella migliore condizione per ripetersi a Jeddah, ma attorno a lui impazza la bufera. Richiesto di un’opinione su tutto questo, Verstappen ha prima cercato di svicolare dicendo che «Sono pagato per guidare ed è su questo che mi concentro», poi non s’è negato. Ha spiegato: «Non è importante da quale parte io sia schierato, poi ovviamente, come figlio di mio padre, è normale che stia dalla sua».

Alla domanda se se la senta di continuare a lavorare con Horner ha dato una risposta glaciale: «Beh, al momento siamo qui insieme». E su un possibile approdo alla Mercedes non ha trattenuto un sorriso: «Nessuno avrebbe mai immaginato il passaggio di Hamilton alla Ferrari».

Gli hanno anche chiesto se ritiene che suo padre possa avere dei rimorsi per quel che ha detto, e lui ha risposto definendol­o «schietto ma non di certo bugiardo».

DIABOLICO MARKO. Helmut Marko è un furbacchio­ne: «Per quanto mi riguarda non ostacolerò Max». Nel senso: se lo volesse, non gli impedirei di andare via. Sull’ipotesi che possa finire in Mercedes e lui, Marko, lasciare la Red Bull assieme ad Adrian Newey, ha osservato: «È una variante interessan­te».

La concorrenz­a più forte guarda ora alla Red Bull come a una formazione da spolpare, o quanto meno da indebolire. Nulla è più escluso, neanche un possibile approdo di Adrian Newey alla Ferrari che in passato lo agganciò per quattro volte, evidenteme­nte sempre al momento sbagliato.

Ebbene, potrebbe essere forse ora quello giusto: alla carriera del genio del disegno non più a suo agio con Horner, dopo aver vinto titoli mondiali con tre squadre diverse (Williams, McLaren e tutti quelli conquistat­i da Red Bull), mancherebb­e davvero solo il sigillo rosso. Fred Vasseur è sfacciato il giusto per provarci, e tace.

Max: «Nessuno avrebbe pensato a Hamilton alla Rossa»

Marko sottolinea: «Non gli impedirei di andarsene» E Wolff apre

TOTO IN AGGUATO. Nella buriana s’infila anche Toto Wolff, che con Newey potrebbe provarci con chance di successo (le sedi di Milton Keynes e Brackley distano trenta chilometri),

e intanto ha già aperto all’ipotesi Verstappen: «Per un pilota la cosa più importante è avere la macchina vincente, quindi Max non avrebbe ragione di cambiare nel breve periodo». E ancora: «Per il 2025 lui ha un contratto con Red Bull e sono sicuro che la vettura sarà ai livelli che ci si aspetta. Chiudiamo con le voci di Max alla Mercedes? Aspettiamo e vediamo cosa succede».

Intanto George Russell, che si ritrovereb­be Verstappen al fianco, non fa le barricate: «Lewis è il pilota più grande di tutti i tempi e io accoglierò favorevolm­ente chiunque arriverà al suo posto l’anno prossimo. Ogni squadra vuole avere la miglior coppia e in questo momento Max è il migliore di noi: ma io credo in me stesso, e nel fatto che potrei batterlo».

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GETTY A sinistra il campione del mondo Max Verstappen ieri durante le interviste Qui sotto Adrian Newey e Christian Horner

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