Marquez si affida alla cabala Gresini
Nel weekend MotoGP al via, c’è attesa per lo spagnolo Marc riparte dalla casa italiana che nel ‘22 e ‘23 in Qatar vinse con moto dell’anno precedente
Il tempo delle parole è finito: questo fine settimana i primi semafori rossi della stagione della MotoGP edizione 2024 sono pronti a spegnersi. Una MotoGP che, inutile negarlo, ha nell’approdo di Marc Marquez nel team Gresini – e soprattutto nell’universo Ducati – il principale motivo d’interesse. Nessun movimento di mercato degli ultimi anni del resto aveva destato tanto clamore, infatti per trovare qualcosa di davvero simile occorre tornare al 2017, con il passaggio di Jorge Lorenzo in Ducati, oppure al 2004 e al 2011, quando Valentino Rossi scommise rispettivamente su Yamaha e Ducati, ottenendo dalle due puntate esiti diversi. Marquez è il grande punto interrogativo della stagione alle porte, reso ancora più enigmatico da un inverno dove a prestazioni sensazionali come quella di Valencia ne sono corrisposte altre altalenanti tra Sepang e Losail, dove il campionato è in procinto di iniziare.
E proprio in Qatar entra in gioco la cabala in un certo senso, a favore dello spagnolo: riavvolgendo per un attimo il nastro infatti è facile ricordare chi abbia vinto in Qatar tra il 2022 e il 2023, e soprattutto su quale moto. Parliamo di Enea Bastianini e Fabio Di Giannantonio, entrambi alla prima vittoria in MotoGP ma soprattutto entrambi alla guida di una Ducati griffata Gresini. Una Ducati inoltre dell’anno precedente rispetto a quello corrente, esattamente come la GP23 affidata a Marquez per questa stagione. Una curiosità dunque che potrebbe far sorridere Marc, costretto però a fronteggiare gli ottimi segnali mostrati dai piloti muniti di Desmosedici GP24, che vanno decisamente a cozzare con quanto visto in passato, quando le nuove nate di Borgo Panigale – e di conseguenza i loro cavalieri – tendevano a iniziare la stagione con il freno a mano tirato, a causa di un equilibrio tecnico ancora da trovare, cosa che ora sembra già acquisita. A rendere più basse le quotazioni di Marquez vi sono anche i precedenti dell’otto volte campione del mondo in quel di Losail, decisamente meno brillanti rispetto a tanti altri tracciati in calendario, principalmente a causa delle poche staccate violente e della maggioranza di curve a destra. In MotoGP infatti Marquez ha vinto solamente una volta in Qatar – con due duelli con Andrea Dovizioso persi sul traguardo - e per ritrovare tale successo occorre tornare fino al 2014, ossia il suo secondo anno in classe regina, dove essenzialmente – i successi furono 13 su 18 gare – annientò la concorrenza fino alla conquista del secondo titolo iridato. Da quei giorni ad oggi le cose sono certamente cambiate, sia relativamente a Marc sia al mondo intorno a lui: gli avversari sono diversi, e oggi in una eventuale griglia per il titolo Marc parte dietro a Pecco Bagnaia e Jorge Martin, e lo stesso Marquez ha certamente più esperienza rispetto al 2014, nel bene e nel male. Per fortuna però il tempo delle supposizioni e dei pronostici è oramai scaduto, e finalmente addetti ai lavori e tifosi potranno saggiare il reale potenziale di Marc in sella GP23: un potenziale – e questo è pressoché certo – destinato a crescere nel corso della stagione, con un primo Gran Premio forse già evidenziato in rosso sul calendario. Austin Texas, una delle “case” di Marc sin dal giorno del suo approdo in MotoGP.
Il plurititolato però dovrà fronteggiare i piloti con la GP24 e la pista a lui ostica