Fantasia Pellegrini gioca un’altra Italia
Domenica il secondo test a New York contro l’Ecuador Spalletti cambia l’intera squadra e si affida alla qualità di Lorenzo Dentro uno tra Zaniolo e Zaccagni
Un’altra Italia a New York. Spalletti, allargando il gruppo azzurro, aveva già deciso, immaginando due formazioni diverse per la tournée americana. Una per affrontare il Venezuela, una per l’Ecuador. Minimo otto-nove cambi rispetto a Miami. La Nazionale torna a Manhattan diciannove anni dopo l’ultima volta: era giugno del 2005 e il ct Lippi stava preparando il Mondiale 2006. Spalletti, guarda la coincidenza, troverà lo stesso avversario di allora. Al Giants Stadium finì 1-1, gol di Toni in avvio e pareggio di Ayovi per la Tricolor. Lippi si era concesso e aperto agli esperimenti, come succede a fine campionato, convocando il blocco del Palermo: oltre al centravanti che dopo il trionfo di Berlino sarebbe finito al Bayern, facevano parte di quel gruppo anche Zaccardo, Barzagli, Grosso, Barone, Brienza e Di Michele. I primi quattro sarebbero diventati campioni del mondo nell’estate successiva.
FANTASIA. Spalletti andrà avanti con il 3-4-2-1 o la derivazione del 3-4-3 se deciderà di utilizzare Zaniolo e Zaccagni dal primo minuto. L’esterno di proprietà della Lazio era stato impiegato due volte di fila come titolare nelle partite all’esordio sulla panchina azzurra di Lucio a Skopje in Macedonia del Nord e tre giorni dopo a San Siro di fronte all’Ucraina. L’ex della Roma e del Galatasaray, ora in prestito all’Aston Villa, era entrato nella formazione di partenza a Milano e continua ad avere un posto di riguardo nei pensieri di Spalletti. Sta giocando poco in Premier, ma il ct gli sta addosso, lo continua a chiamare e stimolare. Zaccagni e Zaniolo dividono lo spazio con Orsolini, uno a cui il ct difficilmente rinuncia per lo spirito e l’entusiasmo che dimostra in ogni occasione, non solo per i colpi e la confidenza con il gol. Il nuovo assetto, è ovvio, può favorire i centrocampisti di inserimento a ridosso della prima punta. I sei giocatori entrati in corsa ieri sera a Fort Lauderdale è presumibile che domenica trovino un posto nel blocco dei titolari. Di sicuro, come Spalletti ha preannunciato, toccherà a Lorenzo Pellegrini. Il capitano della Roma aggiunge qualità, fantasia, tiro dalla media distanze e assist. E’ abituato a giocare negli “spazi di mezzo” che creano imprevedibilità e rifornimenti per la prima punta. Il ct lo ha preservato a Miami, ma lo lancerà dall’inizio di fronte all’Ecuador. Un posto è suo, l’altro vedremo. Potrebbe toccare a Zaniolo o Zaccagni, alternativi (con questo modulo) a Chiesa.
DIFESA.
Un altro dubbio da sciogliere riguarda il centravanti. Spalletti può utilizzare Raspadori oppure metterà alla prova Lorenzo Lucca: la torre dell’Udinese, per la prima volta nel gruppo, ieri è rimasto in tribuna. Possibile si debba accontentare di uno spezzone a New York. Cambieranno gli esterni. Dentro dal primo minuto Dimarco e il granata Bellanova. Giocherà Darmian al posto di Di Lorenzo nella linea dei tre difensori in cui entreranno Mancini e Bastoni. Da valutare se Spalletti concederà riposo a Donnarumma e deciderà di lanciare Vicario al debutto. Cambia la linea mediana: Barella e Jorginho al posto di Bonaventura e Locatelli. Almeno per una frazione di partita verrà provato Folorunsho, il guastatore del Verona.
Entrano Dimarco, Darmian, Bastoni Barella e Jorginho Vicario all’esordio?