Corriere dello Sport

La favola di Giandu, 19 anni azzurri

- Fa.ma.

Il primo giorno di primavera, annunciato da un sole che meglio non si poteva, ha riscaldato la favola di uomo che il Napoli l’ha visto nascere, crescere, diventare grande e poi grandissim­o indossando una maglia, una giacca, una tuta e una sola pelle. Gianluca Grava, 47 anni compiuti il 7 marzo, ha conosciuto il Napoli da protagonis­ta per la prima volta il 30 gennaio 2005, in Serie C1 contro il Lanciano al San Paolo, appena risorto dal fallimento: arrivò con il mercato invernale quand’era Napoli Soccer e da quel giorno non l’ha più lasciato. Rinunciò alla B, per lui era il sogno. E così ha scalato tutte le tappe fino alla Champions, ha fermato giganti come Ibra e Del Piero, ci ha rimesso un ginocchio e Adl gli ha rinnovato il contratto; è tornato, s’è ritirato e Aurelio gli ha affidato la direzione del settore giovanile. E poi ancora: arriva Mazzarri, sos, e il presidente gli offre di entrare nello staff tecnico del suo ex allenatore; e quando Walter va via resta anche nella squadra di Calzona. Non c’è mai stato Napoli senza Gianluca Grava detto Giandu, quando giocava, negli ultimi 19 anni. Per un totale di 6.990 giorni: festeggiat­i ieri, insieme con la primavera, dirigendo l’allenament­o in assenza del boss.

Che storia, la sua. Bella davvero, di calcio e sudore, lavoro e umiltà. Un esempio: mai una parola, sempre nell’ombra. Anche ieri: il tecnico è in Slovacchia, il vice e i due collaborat­ori pure, e Grava guida il Napoli insieme con Francesco Cacciapuot­i, il preparator­e atletico del club che era con lui nel settore giovanile. Un regalo di anniversar­io del destino per i 30 anni di calcio: la sua prima partita, in assoluto, l’ha giocata il 20 marzo 1994 in Serie D, con la Casertana in trasferta a Francavill­a (0-4). Aveva 17 anni, l’allenatore era suo padre Adriano. Grava è il protagonis­ta di una storia cominciata sui campi di polvere, passata attraverso ogni serie e ogni coppa europea con il Napoli, dall’Intertoto alla Champions (l’esordio contro il Villarreal in Spagna, nel 2011). Un difensore implacabil­e, irriducibi­le, amato: il suo salvataggi­o sulla linea che originò il gol della vittoria di Cavani contro il Lecce, resta un simbolo degli ultimi anni. Con tanto di video virale.

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MOSCA Gianluca Grava nel 2004

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