Milan, carico di gol dal mercato estivo
Innesti mirati che hanno portato secondo posto e quarti di finale di Europa League Acquisti giusti: quaranta reti e diciassette assist Pulisic in stato di grazia, ma anche Loftus-Cheek
Un carico di gol provenienti dal mercato. In questo Milan multiforme ci sono indicazioni che arrivano dal recente passato e ampliano l’orizzonte futuro: il finale di stagione profuma di ambizioni europee. Non può che essere logica conseguenza in una società che ha scelto la via dei colpi dall’estero per dare un senso compiuto a un’annata successiva alla semifinale di Champions League. La continuità al primo posto, così il Milan a conti fatti ha già tratto 40 gol dall’ultimo mercato. Effetto dell’exploit di Pulisic, soprattutto, ma anche di un Loftus-Cheek che non ha mai dimenticato come si segna. Cifra imponenti sulle marcature che provengono dall’estate scorsa - un grande serbatoio per il Milan, secondo in campionato e per adesso nelle prime otto di Europa League - ai quali vanno aggiunti diciassette assist.
RIEPILOGO.
Nell’ultimo mese il Milan ha realizzato in tutto diciassette gol: undici di questi arrivano da acquisti dei mesi estivi. Con tanto di prima esultanza in campionato per Chukwueze, non più tardi di cinque giorni fa: il nigeriano che in maglia rossonera non ha ancora inciso davvero ma a febbraio stava per ingrassare il proprio palmares con la Coppa d’Africa. Anche con il suo contributo, Pioli vorrà arrivare in fondo all’Europa League: un cammino che finora ha visto a bersaglio anche Jovic. Dal serbo, il Milan ha ottenuto risposte in corso d’opera. Si è fatto attendere, l’ultimo arrivato, ma il suo rendimento ora può racchiudere qualcosa come otto gol in ventiquattro partite: la media di Jovic non è certo da disprezzare. A Verona perciò il Milan non ha soltanto raggiunto la cifra tonda per il traguardo delle cinquemila reti in A, ma anche quella relativa ai gol dei nuovi acquisti. Il capofila quindi è Pulisic con dodici esultanze, poi sul podio troviamo Loftus-Cheek a nove e Jovic a otto. Okafor ha centellinato le proprie reti colpendo però con precisione chirurgica: la Lazio ne sa qualcosa. Due gol dello svizzero contro Sarri più quelli a Cagliari, Monza e Udinese. Sempre con annesse vittorie del Milan, innaffiato anche da tre gol ciascuno di
Reijnders e Chukwueze in stagione. La sosta serve anche per tracciare questo tipo di bilancio. Ricapitolando: una dozzina di partite potenziali, da qui alla fine. Nove in campionato, due in Europa League sperando che si arrivi a cinque fino all’appuntamento di Dublino. E la certezza di vedere un Milan ancora sorretto dal lavoro fatto la scorsa estate. Con la garanzia di un altro mercato in cerca di nuovi gol, e corredato dagli stessi investimenti oculati.
CONFRONTO. In questo senso, il confronto con lo scorso anno è impietoso: sembrano lontanissimi i tempi in cui il Milan aspettava invano il primo gol di De Ketelaere, ceduto poi all’Atalanta, mentre Origi non produceva altro che due reti in tutto il campionato. Errori di mercato in un’estate post-scudetto, trovando immediata linfa quest’anno rispetto al lavoro di luglio e agosto scorsi. Ecco perché adesso la musica al Milan è decisamente cambiata.