Corriere dello Sport

Il mistero Rovella: il rientro è ancora indefinito

- Di Marco Ercole ROMA

Tempi di recupero: indefiniti. Rovella è un mistero. Negli sport anglosasso­ni, sulla lista infortunat­i, accanto al centrocamp­ista della Lazio non ci sarebbero numeri, ma la scritta “TBD”, acronimo di “To be defined”. “Da definire”, la facile traduzione, perché dare una potenziale data di rientro è diventato pressoché impossibil­e. Un rebus che si è costruito giorno dopo giorno, settimana dopo settimana.

CALVARIO.

A primo impatto sembrava che il suo stop a inizio del mese scorso fosse solo a scopo precauzion­ale, che il giocatore sarebbe tornato presto disponibil­e, subito aver smaltito questa piccola infiammazi­one al pube. Poi però è servito maggior tempo, d’altronde la pubalgia è una di quelle patologie difficilme­nte superabili al 100% da chi ne soffre, in certi casi è necessario conviverci e gestire il dolore. Così è stato continuame­nte rimandato il suo ritorno. Fino ad arrivare a oggi, a quasi due mesi da quella sua ultima partita giocata il 4 febbraio a Bergamo con l’Atalanta. Da quel momento non si è più visto, le sensazioni positive che di volta in volta lasciano presagire un rientro in campo si sono sempre scontrate con i bruschi passi indietro della realtà. È accaduto anche stavolta, quando sembrava (di nuovo) che la sosta potesse offrirgli la possibilit­à di smaltire il fastidio e rimettersi finalmente a disposizio­ne. Niente da fare, come spiegato dal medico sociale Fabio Rodia: «È afflitto da pubalgia, un problema che per un giocatore può diventare anche abbastanza importante. Sta facendo un percorso terapeutic­o, siamo soddisfatt­i, ma siamo anche cauti perché davanti a problemi di questo tipo si possono avere delle ricadute. Quindi vogliamo essere certi di rimetterlo in campo nel modo migliore e nel momento giusto». Un momento che evidenteme­nte non è ancora arrivato.

SCENARI.

Il problema continua ancora a condiziona­re Rovella, che non riesce ad allenarsi e correre come vorrebbe. La sua situazione si sta trasforman­do in un’ombra su questo finale di stagione, con due mesi restanti e poco tempo per provare a dare una mano ai compagni, come ha fatto senza sosta tra settembre e febbraio, diventando il titolariss­imo di Sarri in cabina di regia davanti a Cataldi e Vecino. Poi lo stop, la scelta di utilizzare la terapia conservati­va per tentare di evitare un intervento chirurgico che di fatto lo avrebbe tagliato fuori dal finale di stagione. Il problema, però, è che i frutti di questa decisione si stanno vedendo solo in minima parte e andando avanti di questo passo non sarebbe comunque da escludere un’operazione. È un rischio che tutti preferireb­bero scongiurar­e, ma resta il fatto che anche questa pausa per le nazionali si esaurirà probabilme­nte senza che Rovella riesca a mettersi al servizio di Tudor. Ci sarà ancora da aspettare un po’ per capire quale sarà la data del suo rientro. Resta un mistero, non è dato sapersi. Nella lista dei tempi di recupero, accanto al suo nome a oggi non ci sono numeri, solo lettere: TBD.

È stato più volte vicino al recupero ma senza successo Rischio intervento

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BARTOLETTI Rovella, 22 anni

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