Il cerchio per Joe emoziona Firenze
Alla ripresa degli allenamenti squadra, Italiano e staff si sono uniti a Commisso per ricordare il dg Barone. Un momento molto toccante Il pallone sul disco del centrocampo, tutti disposti in tondo in un silenzio di profondo raccoglimento
Al diavolo la retorica e chi trova il modo di metterla sempre nel mezzo per sminuire il significato delle emozioni. Perché emozione vera è quella che ha suscitato il video pubblicato dalla Fiorentina su sito internet e canali social per documentare la ripresa degli allenamenti della squadra di Italiano, fissata per ieri mattina alle 11. Perché la ripresa era ed è doverosa, non solo “obbligatoria” in vista degli appuntamenti che attendono la squadra: anche e soprattutto nel segno di Barone. E all’amico Joe che non c’è più, la Fiorentina in tutte le sue componenti ha riservato un ultimo saluto commovente: con il cerchio della vita.
PREGHIERE E PENSIERI.
Il pallone sul disco del centrocampo, tutti i calciatori presenti al momento al Viola Park, tutto lo staff con Vincenzo Italiano ovviamente in testa, il presidente Commisso, Pradè, Burdisso, Ferrari e l’amministratore delegato Stephan, tutti disposti in tondo su quella riga. Poi, le mani dell’uno sono andate a prendere le mani dell’altro e sul campo del centro sportivo scelto per il più alto dei tributi è sceso il silenzio. Un silenzio di preghiera, di pensieri intimi, di raccoglimento profondo. Un silenzio chiuso da un lungo applauso e quando il cerchio si è interrotto le lacrime e lo sgomento hanno ripreso a rigare volti e anime di molti.
VINCIAMO PER JOE. Ma quel cerchio così bello e intenso non è stato l’unico prima che il pallone, gli schemi, le esercitazioni tornassero padroni del terreno di gioco com’era perfino giusto che fosse. Ce ne sono stati altri due, ugualmente sentiti, ugualmente carichi di intensità emotiva e carica agonistica che tanto piacevano a Joe Barone. Dentro un cerchio, più piccolo, più compatto ma altrettanto denso di contenuti, si è messo Vincenzo Italiano, l’allenatore, il condottiero di questo gruppo. Là nel mezzo ha chiamato a raccolta i suoi, li ha stimolati a ripartire, a dare ancora più forza e più vigore a quello che proveranno a fare nei prossimi due mesi, ad ogni gesto e ad ogni azione. Ad ogni comportamento per cercare di portare la Fiorentina in Europa League, per cercare di portare la Fiorentina alla conquista di un trofeo e “vendicare” (brutta parola: riscattare, meglio) così i due persi che tanto dispiacere continuavano a dare a Barone. «Andare in campo e dire: “pres”, oggi vinco per te, oggi corro per te». Parole di Vincenzo Italiano dentro a quel cerchio, forti di tono e di significato, accompagnate dal braccio slanciato verso il cielo che non lasciava dubbi sul destinatario dell’invito, della dedica. Della promessa.
Il “giuramento” di vincere un trofeo da dedicare a Joe e ai tifosi viola
L'IMPEGNO DI TUTTI.
Che era, è e sarà Joe Barone, ma lo è andei
che Rocco Commisso, il “pres” effettivo della Fiorentina, sofferente, provato, forse ancora incapace di accettare per vero quello che è accaduto domenica pomeriggio mentre lui era lontano migliaia di chilometri, percorsi poi nella notte tra martedì e mercoledì quasi stordito dal dolore e dall’angoscia dopo aver avuto ricevuto la tragica notizia. E allora, mettendo tutto insieme, sul campo del Viola Park si è formato di nuovo il cerchio perfetto, sempre più piccolo e sempre con tutti i calciatori e lo staff, ma nessuno si è messo al centro anche se Cristiano Biraghi è stato come se l’avesse fatto quando ha preso la parola. Il capitano ha parlato per invitare tutti al senso di responsabilità, al desiderio di onorare la memoria del dirigente appena scomparso, di dare ognuno il massimo come avrebbe voluto Barone. Lui per primo: in onore del loro amico Joe.