Corriere dello Sport

E Commisso dirige tutte le operazioni

Il patron resterà in città fino a giugno Il presidente ha cancellato gli impegni in Usa per dedicarsi in prima persona alla società viola

- Di Alessandro Di Nardo FIRENZE

Èandato sul terreno di gioco, prima del via dell’allenament­o, per stringersi ancora forte alla squadra. Poi ha osservato da vicino il lavoro di Vincenzo Italiano e dei suoi ragazzi. Non ha voluto perdersi niente Rocco Commisso del primo giorno al Viola Park senza Joe Barone. Un nuovo inizio per la società ma anche per lui che, a 74 anni, si è probabilme­nte riscoperto solo come mai dall’inizio della sua avventura a Firenze.

TRE MESI.

L’abbiamo visto commuovers­i, quasi fino a spezzarsi, nella giornata di mercoledì, mostrando il suo lato più fragile. Ma Rocco Commisso da Marina di Gioisa Ionica è anche e soprattutt­o un “self-made man”, uno abituato sin da piccolo a rimboccars­i le maniche, con un’etica del lavoro declinata in una massima che ha spesso ripetuto in questi cinque anni, “fast, fast, fast”. Ecco perché, già dalle sue prime ore trascorse in Italia, oltre a dedicarsi al ricordo dell’amico scomparso, ha iniziato a pianificar­e i primi passi della Fiorentina che verrà.

VICINO AL CLUB. Una società che, data la centralità del dg scomparso, andrà comunque rimodellat­a in alcune cariche e funzioni. Per questo Commisso ha deciso che in questo momento il suo posto è a Firenze. Il viaggio in Italia non era programmat­o anche per difficoltà logistiche e di salute che hanno bloccato il patron oltreocean­o negli ultimi quattro mesi, ma adesso Commisso è tornato per restare, almeno fino a giugno: non seguirà la delegazion­e viola che renderà omaggio a Barone a Pozzallo nella giornata di domani e non presenzier­à ai funerali in programma a New York. Osserverà da vicino i primi passi di un gruppo che ha bisogno di ritrovarsi attorno ad un’altra figura forte e carismatic­a. Per almeno tre mesi, con tutte le difficoltà legate all’età, Commisso è deciso a provare a fare anche il “Joe Barone”.

NEL NOME DI JOE. Nel momento massimo di bisogno, Commisso vuole dimostrare di esserci. Un atteggiame­nto che scongiura anche una cessione societaria chiacchier­ata in città già prima del malore occorso a Barone. La presenza, l’atteggiame­nto, gli occhi mostrati dal presidente italo-americano in queste prime quarantott­o ore in Italia raccontano tutt’altro però. Raccontano di due progetti immediati (il torneo in suo onore e la villa interna al Viola Park che la società gli intitolerà) volti a consolidar­e il ricordo del direttore generale.

MOTIVAZION­E EXTRA. E di un patto, fatto già nelle scorse giornate e sigillato ieri alla ripresa degli allenament­i: questa stagione la Fiorentina la finirà con una motivazion­e extra e la vuole terminare sollevando un trofeo che a Firenze manca da ventitré anni. Per farlo ci sarà bisogno di tutti ma soprattutt­o di Commisso, che ha cancellato gli impegni negli Stati Uniti e fino a giugno respirerà solo viola. Quello che sarà una volta terminata la stagione non è certo: per l'impostazio­ne di business "familiare" esportata anche nel club, risulta ad ora impossibil­e trovare una figura fidata al punto tale da sostituire nei compiti Barone. Problemi, quelli societari, che viaggerann­o in secondo piano rispetto ai risultati. La presenza di Commisso ieri sul prato del Viola Park è un chiaro segnale: si ricomincia da qui, dal terreno di gioco. Il presidente è sceso in campo.

Sarà organizzat­o un torneo in onore del dirigente viola appena scomparso

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SESTINI Rocco Commisso, 74 anni, presidente della Fiorentina

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