Corriere dello Sport

Zuppi: La Champions sarebbe bellissima

- Di Giorgio Burreddu BOLOGNA

«Il Bologna in Champions?». Matteo Zuppi fa un sorrisone, luce negli occhi, cuore grande. «Sarebbe bellissimo, sì». Lui, tifoso della Roma, che tra qualche settimana dovrà dividersi tra le due: «Speriamo che ci vadano entrambe, altrimenti è meglio se a Roma non torno per qualche mese…». Scherza il cardinale che ha stregato l’Italia con la sua saggezza e i suoi messaggi d’amore. Lo ha fatto anche ieri a Villa Pallavicin­i, in occasione della messa organizzat­a per celebrare la Pasqua. C’erano dei rappresent­anti del Bologna, ma nessuno della prima squadra. Il vero mattatore è Zuppi: «Bisogna ringraziar­e per le tante cose che abbiamo, le cose belle, e ringraziar­e di tutto, anche del poter stare insieme. Dobbiamo ringraziar­e sempre perché abbiamo la vita».

Quello di Zuppi è un messaggio di grandezza, di speranza, di amore. In una città come Bologna molte cose si amplifican­o. «Ho tre preghiere: per la pace, per tutti quelli che stanno male, per tutti i nostri cari». La celebrazio­ne a Villa Pallavicin­i è una festa, un party di gioventù e allegria, con i bambini che sorridono e gli adulti raccolti ad ascoltare il verbo. Ovviamente non può mancare l’allegoria calcistica: «Dio vuole che noi giochiamo bene. Il bellissimo gioco della vita». E ancora: «Non smettiamo di imparare. Qualche volta pensiamo “sono una schiappa”, “non so giocare”, oppure “sono il migliore”. Ma se non sai giocare con gli altri non serve a nessuno. Si gioca insieme». Zuppi predica armonia, pace, consapevol­ezza e conoscenza. Ingredient­i indispensa­bili per questo mondo così complicato e difficile. «Siamo tutti diversi, ognuno con il suo stile. Dobbiamo imparare a giocare insieme, e servono gli allenament­i. Dobbiamo allenare anche un po’ l’anima e il cuore».

I bambini ascoltano. Si riesce a citare anche Pelé. Un mito che anche i piccolissi­mi hanno sentito una volta nella vita e questo basta a scatenare sogni e fantasie. Dice Zuppi: «Penso a Pelé, aveva uno stile magico, ma giocava bene con gli altri». Il tema è però quello dei conflitti, quello in Ucraina ma anche quello a Gaza. «In questi due anni c’è stata la guerra. Dobbiamo pensare che la squadra è una sola eppure gli uomini si combattono come nemici. Dobbiamo imparare a giocare insieme a tutti. Tutti possono dare tanto a questa squadra. Imparate a giocare bene, mettetecel­a tutta nel gioco della vita». Zuppi aggiunge che «dobbiamo combattere le violenze perché ci portano fuori dal gioco». A chiusura della serata è intervenut­o anche Lele Marchetti, coordinato­re organizzat­ivo del Settore Giovanile: «Mi piace molto vedere i tecnici, i bambini del 2018, è un momento di ritrovo e di gioia per la santa Pasqua. Porto gli auguri di Saputo e Fenucci per una Pasqua di amore e pace e serenità».

«Spero che ci vada anche la Roma altrimenti è meglio che non torno...»

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SCHICCHI Il cardinale Zuppi

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