Corriere dello Sport

Posch: La città sta sognando Non ci sono più tanti ostacoli

- Di Giorgio Burreddu BOLOGNA

Se qualcuno non se ne fosse accorto, qualcosa è cambiato davvero. Un tempo si scacciava con un colpo di mano il pensiero dell’Europa, un fastidio, un ronzio nell’orecchio. Oggi ne parlano (chi più chi meno). Ne hanno parlato Calafiori e De Silvestri, i dirigenti, persino Saputo. Ultimo in ordine di tempo è Stefan Posch che dal ritiro dalla nazionale austriaca ha detto: «La città sta sognando - ha detto Posch - quando cammini per la città, tutti sono euforici e contenti di come giochiamo. Se continuiam­o così, non ci saranno più tanti ostacoli». Tra il Bologna e la coppa dalle grandi orecchie c’è ormai solo un briciolo di concretezz­a. Ma se ne parla, e questo non fa che aumentare le possibilit­à, la convinzion­e, il coraggio. Quello dell’Europa è dunque diventato un traguardo. A marzo, con questa classifica, nessuno può più tirarsi indietro. «Abbiamo già dimostrato più volte di poter tenere testa ai grandi avversari. Dobbiamo essere pronti al momento giusto». Il momento giusto è, come dice sempre Thiago Motta, la prossima partita. Impegnato con l’Austria per le sfide contro la Slovacchia (domani) e la Turchia (il 26), Posch tornerà in Italia dalla prossima settimana per preparare la partita contro la Salernitan­a.

«Credo di aver fatto un grande passo in avanti a livello calcistico»

«In Italia ti idolatrano come giocatore Vivono il calcio»

MOTTA PROTAGONIS­TA. Quella di Posch è una stagione che finalmente sta sbocciando. La nascita del primogenit­o, Romeo, ha portato il terzino austriaco in un’altra dimensione. Di gioia e consapevol­ezza. Ma anche di responsabi­lità. Essere padre aumenta il coraggio. Nonostante la partita contro l’Empoli, Motta aveva concesso a Posch un turno di riposo per assistere alla nascita del figlio. E un giorno di riposo in più lo ha concesso anche Ralf Rangnick, il ct dell’Austria. «Significa molto per me. Dimostra sempliceme­nte che tiene in consideraz­ione i giocatori», ha detto ancora Posch. Felice, sorridente, pieno di buone intenzioni, il terzino rossoblù arrivato nel 2022 adesso ha tutto per riprenders­i la scena. Niente più ostacoli tra lui e la gloria. «Ho giocato delle belle partite. Ma penso che nel complesso lavoriamo molto bene come squadra», ha detto Posch. Da centrale a terzino, adesso Stefan è un punto fisso della nazionale come del club. Merito delle sue capacità tecniche. «Credo di aver fatto un grande passo avanti a livello calcistico», ha detto a Sky Austria.

CRESCITA. Tutti hanno fatto passi avanti: Posch, il club, tutti quanti. Anche la città. «Abbiamo molti giovani con potenziale di crescita altissimo», ha detto ancora Posch. E ovviamente ha fatto passi avanti l’allenatore, Thiago Motta, che ha rovesciato il Bologna come un calzino. Le prospettiv­e del club adesso sono incredibil­i, non ci sono limiti. Come dice Posch: gli ostacoli stanno per essere abbattuti tutti. «Thiago si è già fatto un grande nome come giocatore. Come allenatore ci chiede molto. Inoltre non mostra alcuna consideraz­ione per i giocatori che non danno il cento per cento. Ha giocato un ruolo importante nello sviluppo della squadra». Tutto è cambiato. «In Italia ti idolatrano come calciatore. Amano il calcio, vivono il calcio. Questa è un’altra differenza con altri luoghi». Figuriamoc­i se centrano la Champions.

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LAPRESSE Stefan Posch

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