Corriere dello Sport

Mai così giovane alla Vecchia Signora si può chiedere l’età

Per i bianconeri poca esperienza e tanta prospettiv­a La rosa oggi ha una media di 26 anni e 111 giorni che in campo scende a 25 e 8 mesi. È la più bassa dal 1993-94 con baby Del Piero, Baggio e Conte

- Di Giorgio Marota

La gioventù fa girare le gambe, alimenta le motivazion­i e fa volare la fantasia, ma è tramite l’esperienza che si vincono i campionati. E quando la benzina finisce - perché finisce, prima o poi - la tecnica e la tattica finiscono nel cassetto dal quale esce fuori l’abitudine a vivere certe tensioni e a respirare l’aria rarefatta dall’alta quota. E se la crisi di febbraio-marzo, quella che ha fatto diventare irragiungi­bile per la Signora il sogno scudetto, fosse spiegata con la leggerezza dell’età?

GIOVANI. I dati dicono che questa Juventus non ha soltanto la quarta rosa del campionato in termini di valori assoluti dei cartellini (Inter, Napoli e Milan le sono davanti), ma in una gara contro sé stessa e la propria luminosa storia stravince pure la classifica della gioventù: la Juve di Max e pure di Miretti, Cambiaso, Iling Junior, Nicolussi Caviglia, Vlahovic, Nonge è la più piccola per età media delle ultime 30 stagioni, inclusa quella in Serie B nel 2006-07. L’età media della rosa attuale è di 26 anni e 111 giorni, quella in campo scende addirittur­a a 25 e 8 mesi. Significa che i ragazzi passano più tempo in campo che in panchina. I bianconeri sono più esperti solamente di Frosinone, Lecce, Bologna, Udinese, Empoli, Sassuolo e Hellas Verona e pagano un gap con Torino, Milan, Monza, Atalanta, Cagliari, Salernitan­a, Fiorentina, Napoli, Genoa, Roma, Lazio e Inter, tutte più esperte. I nerazzurri dominano il campionato con 28 anni e 7 mesi di media.

PER VINCERE.

Il primo dei 9 scudetti consecutiv­i, nel 201112, lo ha vinto una Juve che messa tutta insieme di anni ne faceva 28, l’ultimo tricolore con Sarri è arrivato con 28 anni e 4 mesi di media; è come se ogni interprete di quella squadra avesse 2 anni e mezzo in più di ogni componente di questa. Nelle stagioni delle due finali di Champions Allegri ha scherierat­o formazioni con 28,2 anni (2014-15) e, come l’Inter di Inzaghi, con 28,7 (2016-17). Il picco? I 28 anni e 8 mesi raggiunti l’anno successivo (2017-18) con i vari Buffon, Khedira, Higuain, Douglas Costa, Matuidi, Barzagli e Mandzukic ad alzare l’asticella esperienzi­ale del gruppo. A quella rosa venivano pagati 150,6 milioni lordi di stipendi, con un +16% rispetto al roster approdato alla finale di Cardiff contro il Real Madrid. Oggi questa cifra è scesa a 122,1 milioni e continuerà a decrescere con le uscite di Pogba (4 anni di stop per doping) e Alex Sandro (scadenza) e più in generale grazie a una politica societaria improntata alla competitiv­ità senza dimenticar­e il taglio degli emolumenti. Il nuovo piano triennale che pare accantonar­e la stagione della spending review non dimentiche­rà di certo la sostenibil­ità.

DAI TEMPI DI ALEX.

Puntare sui giovani è ormai una tendenza. In cinque stagioni il minutaggio degli over 30 alla Continassa è sceso dal 36,7% al 23,6%, mentre l’l’Inter - a proposito di esperienza - sta conquistan­do la seconda stella con il 40% di calciatori dai 30 anni in su. I ragazzi tra i 21 e i 25 anni nella Juve sono passati, di conseguenz­a, dal 30,1% di impiego al 42,8% e in proporzion­e si è moltiplica­to di circa sei volte l’utilizzo degli U21. Per trovare una Signora più giovane di questa di Allegri bisogna arrivare al 1993-94. Era la Juve dei 23enni Conte, Peruzzi e Torricelli, di Andrea Fortunato (21), Ravanelli (24) e del 19enne Alex Del Piero, trascinata dal 26enne Baggio: età media 25 anni e tre mesi. Un’altra epoca calcistica.

La Juve ha vinto l’ultimo scudetto con una squadra di 28 anni e 4 mesi

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