Corriere dello Sport

Idee Napoli: Schouten o Timber. Pista Ismajli

La società partenopea prepara l’eventuale contromoss­a Il centrocamp­ista ex Bologna già visionato diverse volte dagli uomini di mercato di De Laurentiis

- Di Antonio Giordano NAPOLI

Dev’essere pur da qualche parte un regista che possa calarsi - nel caso - nel ruolo di Lobotka, cercando di non farlo rimpianger­e, perché poi va spesso a finire così: era diventato una sorta di meme, un tempo, ebbe pure problemi fisici, finì per diventare un po’ rotondo, gli diedero del gordo o del chiattone, e non è mai troppo bello sentirselo dire, e invece, sempliceme­nte, non c’era feeling con il suo allenatore di quel periodo. Succede e a Gattuso capitò di scegliere altro: puntava su Demme che, scherzi del destino, poi è finito per «diventare» Lobotka, un dimenticat­o, e adesso sta ai margini, aspetta che scada il suo contratto per rifarsi una vita. Un po’ come Zielinski che ha un talento talmente enorme da potersi permettere qualsiasi evoluzione: Ancelotti, tanto per citarne uno qualsiasi (si fa per dire) ci aveva fatto un pensierino, sistemarlo alla Pirlo, poi andò a finire com’è noto. Neanche Zielinski si può, nella più paradossal­e gestione del post-scudetto s’è dissolto quest’altro amore e pure la possibilit­à di industriar­si eventualme­nte su un’ipotesi nuova, insospetta­bile. Perché da quattro anni esatti da quel mercato, gennaio 2020, al Napoli non è mai servito arricchire il proprio data-base su informazio­ni mirate che riguardass­ero un play: di Lobotka, l’ex gordo o chiattone come inelegante­mente l’universo social s’era divertito a trovare etichette, Spalletti ne ha fatto un genio, lo ha rilanciato, e in che modo, nel Napoli dello scudetto.

DIVERSITÀ.

Che poi si fa in fretta a dire play, perché là in

mezzo ognuno ci gioca con le proprie caratteris­tiche e la personalis­sima natura, c’è chi si abbassa, chi sposta il baricentro in avanti, chi gioca corto e chi lungo, chi vede dove altri non possano lo sguardo, chi scova angoli di passaggio, chi preferisce andare esterno o verticale. Il Napoli, da quando Giuntoli ha preso Lobotka e Demme assieme, non ha mai sentito la necessità, sarebbe stato inutile, di rivolgersi ad un regista: ma a giugno, maledizion­e, potrebbe capitare di essere costretto ad intrufolar­si in un universo così ampio. Un centrale - che poi è più mediano ma che volendo può anche divenire riferiment­o e ispirazion­e - finito nella short list del passato più recente è Jerdy Schouten, olandese (27) che conosce l’Italia per aver frequentat­o a lungo (quattro anni) e bene (96 presenze) il Bologna: il Napoli l’ha seguito, gli sarebbe servito per «altro», però nel «file» che lo riguarda c’è scritto che ha ampiezza di repertorio. Da Castel Volturno partono spesso per l’Olanda, patria del 4-3-3, o meglio: si sintonizza­no, ormai cosi si fa sistematic­amente, sull’Eredivisie, che appassiona, e tra i club maggiormen­te seguiti, oltre al Psv, c’è il Feyenoord, la casa di Quinten Timber (23 a giugno), centrocamp­ista che sa inventarsi varie interpreta­zioni, che ha un costo neanche così ragionevol­e (una ventina di milioni di euro) ma anche una scuola che facilitere­bbe ogni inseriment­o.

ALTROVE.

E però queste sono le preoccupaz­ioni successive, perché prima bisogna andare ad occupare una serie di vuoti già vistosi: manca sempre un centrale difensivo e una vocina primaveril­e sussurra che Serxhio Mezi, il manager di Ardjan Ismajli dell’Empoli, abbia avuto contatti diretti con Castel Volturno per chiudere l’affare. Ma poi andrà anche inseguito il sostituto di Zielinski, qualcuno che non lo faccia rimpianger­e: un Goretzka (29), un Sudakov (21), un uomo in più.

Goretzka o Sudakov: ecco i nomi per sostituire Zielinski a fine stagione

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GETTY Ardian Ismajli, 27 anni

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