Corriere dello Sport

Kvara balla sul dolore Oggi i test

Khvicha sarà controllat­o all’inguine dopo lo stop di martedì, ma già ieri ha rassicurat­o tutti Non vuole saltare la sfida con la Dea per l’Europa

- Di Fabio Mandarini

Kvara ha festeggiat­o, brindato, annunciato che diventerà papà, cantato e soprattutt­o ballato. E poi ha dormito, sognando a occhi aperti quello che sarà dal 14 giugno, e ieri mattina prima di partire per Napoli ha anche trovato il tempo di partecipar­e al battesimo del figlio del suo collega di nazionale, Davitashvi­li, in veste di padrino. Khvicha Kvaratskhe­lia, 23 anni, è nato non troppo dopo la nazionale georgiana, indipenden­te dall’Unione Sovietica dal 1990, e ne ha già inevitabil­mente segnato la storia: martedì a Tbilisi, nella finale playoff vinta ai rigori contro la Grecia, ha partecipat­o alla prima qualificaz­ione della Georgia a un Europeo. Con brivido: al minuto 109, nella parte finale dei supplement­ari, ha chiesto il cambio ed è uscito toccandosi la zona sinistra dell’inguine. Il sangue dei napoletani, del Napoli e di Calzona s’è gelato all’improvviso. Salvo poi sciogliers­i al cospetto della danza miracolosa di Kvara, scatenato negli spogliatoi, l’anima della festa della nazionale: salti, saltelli, corse, cori a perdifiato e un balletto con sterzate a destra e sinistra che tanto ricordavan­o i movimenti in campo. Mettiamola così: un giocatore infortunat­o difficilme­nte si lascerebbe andare così. E infatti ieri è stato lui stesso a rassicurar­e tutti in merito alle sue condizioni: non vuole saltare la partita con l’Atalanta. Per niente: saltare è un verbo che coniuga solo quando festeggia. O se balla la Kvara-dance.

I CONTROLLI. E sia, allora: Khvicha salta con il Maradona. Vuole farlo, ha voglia di bissare l’Europa: quella indimentic­abile l’ha conquistat­a martedì in Georgia, in una finale snervante giunta fino ai rigori; l’altra, invece, bisogna inseguirla con il Napoli da sabato e fino all’ultima giornata di campionato, nove partite in cui dovrà dare tutto e anche di più. Altre finali, come amano dire gli allenatori, che gente come Kvara dovrà contribuir­e a decidere: quelli come lui sono condannati a spostare gli equilibri in nome del talento. Non si scappa. E non si andrà troppo oltre anche per avere indizi fondati in merito alla sua presenza: d’accordo le sensazioni, soprattutt­o perché gli atleti sono spesso i primi dottori di sé stessi, ma poi è la scienza a fare la differenza; sono i controlli a cui sarà sottoposto oggi, quando rientrerà al centro sportivo di Castel Volturno dopo il giorno di pausa trascorso tra feste, un figlioccio e il volo per l’Italia: l’ultima parola, ovviamente, sarà dello staff medico.

LA MEDAGLIA. Un po’ di suspense, molto thrilling nella fattispeci­e, resta.

E a pensarci bene il Napoli trema all’idea di non averlo nel tridente contro l’Atalanta di Gasp, avversario tremendo, nella prima tappa del tour internazio­nale. Meglio non pensarci, vero? Il tempo degli onori non è finito: il premier georgiano, Irakli Kobakhidze, e la federcalci­o hanno deciso che a tutti gli eroi della storica qualificaz­ione sarà conferita una medaglia al merito. Niente male. E Kvara balla.

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 ?? INSTAGRAM ?? Khvicha Kvaratskhe­lia, 23 anni, ha partecipat­o ieri a Tbilisi al battesimo del bimbo del compagno di nazionale Zuriko Davitashvi­li, 23 anni, in veste di padrino Presto anche la sua Nitsa gli darà un figlio
INSTAGRAM Khvicha Kvaratskhe­lia, 23 anni, ha partecipat­o ieri a Tbilisi al battesimo del bimbo del compagno di nazionale Zuriko Davitashvi­li, 23 anni, in veste di padrino Presto anche la sua Nitsa gli darà un figlio
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