Inno Paredes «Con De Rossi gioco ideale»
Si è gestito in nazionale per evitare ko «La sua idea di calcio è la migliore per me. Dybala? Era triste per lo stop, ma sta bene e tornerà»
Gestione e sacrificio. Le gambe erano a Los Angeles, la testa invece a Roma. Per se stesso, per l’amico Daniele De Rossi, per i compagni di squadra, da Dybala fino a Boer, per tornare come prima e più di prima dentro la corsa verso la Champions League. Leandro Paredes doveva giocare nell'undici titolare Argentina-Costa Rica, l’ultima amichevole della nazionale campione del mondo andata in scena nella tournée negli Stati Uniti. All’ultimo il dietrofront: il centrocampista non si sentiva al massimo per un leggerissimo affaticamento. Non voleva rischiare. Non voleva compromettere il ritorno a Trigoria, che per la cronaca è previsto in giornata al termine di un volo transoceanico. Così, in accordo con il commissario tecnico Scaloni, che lo stima e lo apprezza, ha iniziato il test dalla panchina, per poi entrare nell’ultima mezzora di gara, quando tra l’altro l’Argentina ha certificato il successo in rimonta per 3-1. Paredes, come è noto, è legatissimo alla sua nazionale così come alla Roma. Sa che alle porte sta arrivando un tour de force non indifferente, tra l’imminente sfida in campionato contro il Lecce e il doppio confronto con il Milan in Europa League. Il colloquio con Scaloni è andato come doveva andare. E insieme hanno scelto che era la cosa migliore fosse giocare part-time per tutelarsi da un infortunio più serio, per non perdere l’onda verde che l’ha proiettato verso un ruolo da leader dalle parti dell’Olimpico e di riflesso con la maglia albiceleste.
DE ROSSI E DYBALA. Da Los Angeles il centrocampista ha parlato della Roma e del suo rapporto con Daniele De Rossi: «Adesso ho molta più continuità nella Roma, mi sento meglio e questo sicuramente vale anche per la nazionale. De Rossi mi dà tantissimo perché la sua idea di gioco per me è la migliore e penso che mi sento ogni giorno meglio». Immancabile poi un passaggio sul connazionale Dybala, che ha alzato bandiera bianca come Leo Messi per la doppia amichevole dell’Argentina: «Era triste. Ha avuto due mesi molto buoni, sentendosi molto bene fisicamente, giocando nel migliore dei modi da quando è arrivato a Roma. Avere questo infortunio poco dopo la convocazione lo ha sicuramente
reso molto triste ma sta bene e tornerà».
VERSO IL RINNOVO.
Paredes è un pilastro della Roma. Insostituibile al netto di squalifiche, riposi programmati e acciacchi. E’ il cervello di una squadra che sa andare a mille all’ora, ma che sa anche decelerare quando bisogna portare a casa il risultato a ogni costo. Il mediano ha un contratto valido fino al 2025 con un'opzione per il rinnovo per un’altra stagione. La notizia dell’ultima ora è che ai piani alti si stanno muovendo per attivare il prolungamento dell’accordo. L’idea è di intavolare la trattativa con il procuratore di Pare
des alla fine della stagione per non rischiare di far entrare il mediano nell’ultimo anno di contratto. L’ex Juve e Psg sta vivendo una seconda giovinezza sotto la gestione di Daniele De Rossi. Ha dimenticato gli anni bui passati tra Torino e Parigi, dove non sono mancate incomprensioni e giornate no. La maglia numero 16, presa in estate in onore e con la benedizione di DDR, è solo un caso. Ma dice tantissimo. Forse tutto dell'attaccamento al suo amico-idolo e alla Roma, una piazza che considera una seconda casa. Il grande sogno di Leandro, mai nascosto, è di chiudere la carriera al Boca Juniors, la prima casa, portandosi De Rossi in panchina dentro la Bombonera, il tempio del calcio argentino. Un discorso prematuro e che non ha fondamento nell’attualità. La Roma per entrambi è il presente anche il futuro. A lungo termine. Idealmente per un altro biennio.
Il contratto scade nel 2025, la Roma si muove per il prolungamento