Vincent Ruggeri, il Vichingo che incanta le donne
Il soprannome dice tutto: il vichingo. Lo guardi e sembra che abbia preso la macchina del tempo e sia venuto da un’altra epoca: capelli lunghi e biondi mantenuti con la fascia, barba un po’ incolta, 191 centimetri d’altezza. Anche il nome aiuta a creare un personaggio interessante: Samuel Vincent Ruggeri. Papà-coach bergamasco, mamma belga nativa di Gent, così si spiega il doppio cognome. Samuel è una delle sorprese sulla terra rossa del Challenger 125 di Napoli, dove è arrivato agli ottavi di finale passando per le qualificazioni battendo tre italiani: Berrettini junior, Lavagno (per ritiro sul 3-1) e ieri Dalla Valle in 2 set e in poco più di un'ora. Giusto in tempo, 20 minuti dopo è arrivata la pioggia che ha interrotto il programma.
Vincent Ruggeri è attualmente il n. 290 del mondo, compirà 22 anni il 22 maggio ed è dotato di un servizio e dritto importanti, ma per sua stessa ammissione c'è ancora tanto da migliorare. A cominciare dal ranking. «Guardo quello live, mi motiva molto e mi dà speranza di giocare le qualificazioni del Roland
Garros, magari Wimbledon, ma devo rientrare tra i primi 230. Ora sarei n. 267, mentre l’obiettivo a a lungo termine è entrare tra i top 100, magari 50 del mondo».
Agli ottavi dovrà affrontarne un altro italiano, Gigante, tra i tennisti più in forma visti ultimamente nei Challenger in giro per l’Europa. «Un amico con il quale spesso mi capita di andare a cena prima delle partite. Come ho fatto con Dalla Valle martedì sera, funziona così tra di noi. Nel circuito ho sempre avuto un buonissimo rapporto con Nardi, ci sosteniamo a vicenda, ma conosco anche Arnaldi e Musetti, miei coetanei che hanno già fatto il salto di qualità e che quindi non vedo da un po’».
Gli spettatori del torneo di
Napoli lo apprezzano ed è un sentimento reciproco: «Ho avuto modo di girare un po’ a piedi la città nei primi due giorni e mi piace l'aria che si respira».
Samuel sta riscuotendo consensi anche dal punto di vista estetico, grazie alla prestanza fisica e a quell’aria da tennista vintage. E il pubblico femminile sta cominciando ad accorgersi di lui, d’altra parte è impossibile non notarlo. «Mi fa piacere, non lo nego, è bello girare per i tornei e magari conoscere ragazze nuove. Il look è venuto a caso: non avevo più voglia di tagliarmi i capelli e pare che piaccia, quindi li lascerò così. Del resto mi chiamano vichingo, un soprannome che mi calza a pennello».
«Mi fa piacere È bello conoscere nuove ragazze Punto alla Top 100»