Corriere dello Sport

Nole-Goran, è finita e amici come prima

Attraverso un post sui social, la separazion­e tra i due Djokovic lascia coach Ivanisevic Decisione di comune accordo «Grazie di tutto, ti voglio bene»

- di Marco Di Nardo

«Goran e io abbiamo deciso di non lavorare più insieme da qualche giorno. La nostra chimica in campo ha avuto i suoi alti e bassi, ma la nostra amicizia è sempre stata solidissim­a. Grazie di tutto amico mio, ti voglio bene».

Dopo un inizio di stagione tutt’altro che positivo e la decisione di disertare il Miami Open, è attraverso un post sui social che Novak Djokovic annuncia la fine della collaboraz­ione con Goran Ivanisevic, ex campione di Wimbledon e suo coach dell’estate del 2019. Un fulmine a ciel sereno, anche se la storia del serbo dimostra come le rivoluzion­i all’interno del suo team siano sempre arrivate in quei rari periodi di difficoltà attraversa­ti negli anni.

RIPARTENZA. Dopo una fase da dominatore assoluto dall’inizio del 2015 alla prima metà del 2016 Djokovic ebbe la sua flessione più importante dal punto di vista dei risultati nei due anni successivi. Fu proprio durante quella crisi che terminò la collaboraz­ione con Boris Becker e lo storico coach Marian Vajda (poi richiamato nel 2018). La separazion­e da Ivanisevic arriva in un momento simile della carriera del serbo, anche se è certamente eccessivo parlare di crisi dopo tre mesi di stagione senza titoli vinti. Nole ha però bisogno di una nuova ripartenza, come quella che gli aveva permesso di tornare a essere il numero 1 indiscusso dalla seconda parte del 2018.

AFFINITÀ. Entrambi molto diretti nella comunicazi­one e spesso controcorr­ente con le loro opinioni, Novak e Goran ci hanno messo poco a entrare in sintonia. La loro collaboraz­ione, iniziata a Wimbledon del 2019, ha portato al titolo nello Slam londinese ed è proseguita con una serie impression­ante di vittorie. Oltre al rapporto profession­ale si è creata una vera amicizia, dimostrata anche dallo sfogo di Djokovic alla fine del 2023, quando si è espresso così in seguito alla mancata assegnazio­ne al suo allenatore del premio di Coach of the Year: «Goran, credo che dobbiamo vincere 4 Slam perché tu possa (forse) essere considerat­o l’allenatore dell’anno. Evidenteme­nte, fare la storia di questo sport non è sufficient­e».

MIGLIORAME­NTI. Ivanisevic aveva conquistat­o il suo unico titolo Slam da giocatore come wild card, a Wimbledon del 2001, quando era ormai considerat­o un ex tennista e aveva concentrat­o tutte le energie per raggiunger­e il suo unico obiettivo. Una mentalità che Goran

è riuscito a trasferire a Djokovic. È stata anche la collaboraz­ione con l’allenatore croato a modificare la programmaz­ione di Nole negli ultimi anni, puntando quasi esclusivam­ente sugli eventi d’élite. Il risultato è stato nove Slam vinti su sedici disputati e i primati di vittorie Slam (24) e alle Atp Finals (7), oltre agli evidenti progressi dal punto di vista tecnico: «Penso sia migliorato molto nel gioco di volo – ha affermato Ivanisevic –, nella posizione e nell’esecuzione delle volée. Il suo dritto è molto più potente e a volte tira anche la seconda di servizio oltre i 200 chilometri orari».

L’unica incognita resta il nome dell’allenatore che seguirà il serbo a partire dalla stagione sulla terra europea, anche se al momento non sembra esserci alcun indizio.

Novak ha bisogno di una ripartenza Resta l’incognita sul successore

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ANSA Si separano le strade tra Novak Djokovic (36 anni, a sinistra) e Goran Ivanisevic (52)

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